GRICIGNANO. La Squadra Mobile di Caserta ha eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare, di cui tre in carcere ed una agli arresti domiciliari, nei confronti di quattro persone, componenti di uno stesso nucleo familiare di Gricignano, per violenza sessuale nei confronti di due bambine.
Si tratta del padre, dello zio, della sorella, tutti di Gricignano, e dell’ex fidanzato di quest’ultima, di Cesa. Secondo le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e condotte dalla Sezione Reati sessuali ed in danno di Minori della Squadra Mobile di Caserta, i quattro, nel 2007, avevano costretto le due bimbe, che allepoca dei fatti avevano rispettivamente 15 e 10 anni, a subire ripetuti atti sessuali completi. Secondo le indagini, il padre e lo zio,avrebbero ripetutamente abusato sessualmente delle due bambine, la più piccola delle quali, in alcune circostanze, era stata costretta dalla sorella maggiore ad assistere e partecipare ad atti sessuali con il suo fidanzato di allora.
Le indagini scaturivano dalle segnalazioni dei servizi sociali e di una coppia a cui era stata affidata, dopo la morte prematura della madre nel 2007, la più piccola delle minori, per la situazione precaria del nucleo familiare, che viveva in condizioni di degrado e di ristrettezze materiali, al punto che la bambina versava in uno stato di grave denutrizione tanto da pesare solo 24 chili. Nel nuovo contesto, la bambina rivelava non solo le vessazioni morali ed i maltrattamenti fisici cui erano state sottoposte, ma anche gli abituali abusi sessuali a cui erano costrette le sorelline dai congiunti conviventi.
Secondo le indagini, il padre costringeva le figlie, prima di violentarle, a guardare film pornografici, o ad assistere ai suoi rapporti con la convivente di allora, mentre lo zio, per i rapporti consumati con le nipoti, gli corrispondeva delle piccole somme di denaro. Luomo, inoltre, seviziava con le sigarette le sue figlie, la più piccola delle quali, allorquando fu affidata, presentava le cicatrici da ustioni sugli arti.
Nella serata di venerdì, il Tribunale di Santa Maria ha pronunciato la sentenza di condanna nei confronti di tutti gli imputati, infliggendo 16 anni di reclusione al padre delle vittime, 13 anni allo zio, 8 anni alla sorella e 12 anni all’ex fidanzato di quest’ultima. Date le pesanti pene, ed il concreto pericolo di fuga degli imputati, la Procura della Repubblica ha chiesto in udienza lemissione nei loro confronti di un misura cautelare restrittiva, provvedimento che veniva tempestivamente adottato dal Tribunale, che ha disposto la custodia cautelare in carcere per i tre uomini e gli arresti domiciliari per la donna, poi eseguiti dalla Polizia di Stato.
Al momento dellarresto, lo zio delle bimbe ha tentato inutilmente la fuga, uscendo da una finestra e nascondendosi su di una tettoia, ma è stato immediatamente bloccato dai poliziotti che avevano circondato la sua abitazione.