AVELLINO. Quello che doveva essere un fine settimana di festa alle terme, con un pellegrinaggio a Pietralcina nella terra di Padre Pio, si è trasformato in una strage.
Un pullman con a bordo 48 persone, quasi tutte di Giugliano, Mugnano e Marano, in provincia di Napoli, nella tarda serata di domenica, provenienti da Telese Terme, è precipitato da un viadotto sullautostrada A16 Napoli-Canosa, tra Monteforte Irpino e Baiano, nellAvellinese. Almeno 39 le vittime, altri9 i feriti, tra cui cinque bambini, alcuni dei quali in gravi condizioni.Prima di finire nella scarpata lautobus ha urtato altre sei automobili, provocando il ferimento di 14 persone che erano nelle vetture. Nessuna di queste è in gravi condizioni.
Ancora incerte le cause dellincidente: la procura di Avellino ha avviato uninchiesta per omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Gli investigatori valuteranno sia le eventuali responsabilità dellautista, anchegli tra le vittime, che le condizioni tecniche del bus. La polizia stradale ha sequestrato tutta la documentazione relativa al bus Volvo nella sede della Mondotravel di Giugliano per verificare che tutto fosse in regola. Il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha riferito che la revisione al bus era stata fatta nel marzo scorso.
Secondo una prima ricostruzione il pullman ha urtato le auto in colonna e si è strascinato per un centinaio di metri lungo una barriera di cemento, poi ha sfondato il guardrail finendo dal viadotto Acqualonga nella scarpata: un salto di 30 metri e lo schianto.
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Alcuni testimoni hanno riferito di aver visto l’autista sterzare verso destra una volta resosi conto che sarebbe finito contro le auto incolonnate davanti a lui. Manovra, questa, che avrebbe portato il bus prima a strisciare contro il guardrail fino a romperlo e precipitare nella scarpata. Altre voci, che non hanno trovato conferma ufficiale, parlano invece di una gomma esplosa, mentre una delle prime ipotesi avanzate è quella di un guasto ai freni.
Di scoppio di una gomma ha parlato Vincenzo Rusciano, zio di Annalisa Rusciano, una delle superstiti, madre di due bimbi coinvolti nell’incidente e ricoverati al Santobono di Napoli, mentre il marito si trova allospedale Cardarelli. Quello della famiglia Rusciano è un bilancio di quattro superstiti, ma anche di quattro parenti che hanno perso la vita nell’incidente dell’autostrada in Irpinia. Sono infatti morte due sorelle di Vincenzo Rusciano e due cognate.
I vigili del fuoco hanno lavorato per tutta la notte per estrarre le vittime e i superstiti dalle lamiere contorte dellautobus ormai ridotto a rottame. I corpi delle vittime sono stati portati nella palestra della scuola media di Monteforte Irpino, trasformata in una camera ardente dove sono arrivati diversi familiari e amici. Urla, pianti, disperazione sui volti. Erano amici che andavano in gita spesso, si conoscevano quasi tutti. racconta uno di loro Avevano deciso di trascorrere un fine settimana a Telese Terme e poi un giorno a Pietralcina. Ad organizzare era sempre la stessa persona, Luciano Caiazzo, salumiere di Pozzuoli.
E un giorno molto triste per quanto accaduto ieri notte. Non ci sono parole”. Così il premier, Enrico Letta, si riferisce al tragico incidente in Irpinia aprendo il suo intervento a un seminario sullEuropa ad Atene. Un minuto di silenzio è stato osservato dai partecipanti in memoria delle vittime. Intanto, il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, ha proclamato tre giorni di lutto cittadino.