Roccamonfina. Sette ordinanze di custodia cautelare – tre in carcere e quattro ai domiciliari – quelle eseguite lunedì mattina dai carabinieri del nucleo investigativo di Caserta per turbativa d’asta e corruzione con l’aggravante mafioso.
L’operazione rientra nell’indagine sulle imprese dell’imprenditore Angelo Grillo di Marcianise, ritenuto legato al clan Belforte, che nei mesi scorsi, in diverse operazioni, ha consentito al gip di Napoli di emettere 56 ordinanze cautelari. Particolare importanza assume il contenuto di diverse conversazioni intercettate sulle utenze in uso agli indagati, nonché le dichiarazioni confessorie ed etero accusatorie di alcuni indagati nell’ambito della stessa attività di indagine, supportate dagli accertamenti di natura documentale, da cui e stato possibile muovere nuove contestazioni a Angelo Grillo e a suo figlio Roberto, nonché a suoi collaboratori già colpiti da precedenti ordinanze.
E’ emersa, in primo luogo, l’esistenza di cointeressenze fra Angelo Grillo e Maria Cristina Tari, detta “Letizia”, sindaco del Comune di Roccamonfina, che affidava, attraverso plurime violazioni di legge, previa assunzione di due persone e la successiva elargizione di un contributo di mille euro a favore della Pro Loco di Roccamonfina, il servizio provvisorio di raccolta e smaltimento rifiuti urbani alle societa “Ecosystem 2000 srl” e “Fare L’Ambiente”, ditta di fatto di proprieta di Grillo.
Inoltre, agli investigatori è risultato che gli indagati, agendo anche in violazione dei doveri di efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità inerenti alle loro funzioni di pubblici ufficiali, e abusando della loro qualità, al fine di agevolare le due imprese hanno procurato un ingiusto profitto patrimoniale di rilevante importo in quanto la precedente ditta assegnataria del servizio di raccolta dei rifiuti percepiva un importo mensile inferiore (circa 22.900 euro) rispetto a quello concordato poi con la ditta di Grillo, la Ecosystem 2000 (circa 25.000 euro).
La misura cautelare è stata notificata anche ad Assunta Mincione, factotum nonché persona di fiducia di Angelo Grillo che, secondo l’ipotesi accusatoria, oltre al coinvolgimento nei fatti relativi all’appalto del Comune di Roccamonfina, ha concorso anche a turbare la gara d’appalto per la raccolta dei rifiuti nel Comune di Santa Maria a Vico ed a corrompere amministratori pubblici di quel comune. Per questa vicende era stata già eseguita altra misura cautelare nei confronti di diversi soggetti, tra cui Angelo Grillo, il figlio Roberto, la convivente Anna Lauritano e il vicesindaco del Comune di Santa Maria a Vico, Ernesto Savinelli.
Il provvedimento cautelare é stato notificato anche ad un altro dipendente delle societa di Grillo, Luciano Sergio, il quale è accusato, spendendo il nome del padre, alto ufficiale della Guardia di Finanza in congedo, di avere contribuito illecitamente a far ottenere l’affidamento del servizio di raccolta di rifiuti solidi urbani del comune di Roccamonfina alla società riconducibile a Grillo.