Gricignano – Due casi di incompatibilità all’ordine del giorno dell’ultima seduta del Consiglio comunale di Gricignano. Quello dell’assessore Alfonso Buonanno e quello del consigliere di opposizione Gianluca Di Luise, entrambi inerenti contenziosi in essere con il Comune legati a richieste di risarcimento danni subiti dalle loro autovetture a causa del dissesto del manto stradale. Per Buonanno l’Assise si è espressa per “l’assoluzione” dal momento che l’assessore, prima di essere eletto in Consiglio, aveva ceduto il credito al suo avvocato. Mentre per Di Luise, con i voti favorevoli della maggioranza, si è scelto di proseguire nella contestazione di incompatibilità. Ora l’esponente dell’opposizione ha dieci giorni di tempo per presentare le controdeduzioni.
Al sito web “Campania Notizie” il consigliere Di Luise dichiara: “Il mio contenzioso con l’Ente risale al maggio 2010, ma solo nell’aprile 2015 il giudice ha disposto il precetto per il risarcimento di 350 euro per i danni subiti dalla mia auto per le condizioni dissestate di una strada comunale. In seguito alla sentenza passata in giudicato e al precetto ho immediatamente posto fine alla lite con il Comune rinunciando ai soldi che mi erano stati riconosciuti. Lo scorso maggio ho protocollato una lettera per chiarire che tra il sottoscritto e l’Ente non erano in atto contenziosi per la mia rinuncia al risarcimento e al precetto”. Secondo l’ex candidato sindaco di “Gricignano in Movimento”, pertanto, “sono stati adottati due pesi e due misure. Buonanno è stato ‘salvato’ nonostante la cessione del credito non estingua la lite, mentre io sono stato ‘punito’ nonostante non abbia contenziosi con il Comune. Situazione che ho comunicato ufficialmente già mesi fa con relativa documentazione”.
“E’ evidente – prosegue Di Luise dalle stesse colonne – che si tratta di un vergognoso tentativo di epurazione politica, che sicuramente fallirà, per mettere il bavaglio a un consigliere di opposizione che evidentemente sta dando fastidio a chi vorrebbe gestire ‘allegramente’ il Comune. La maggioranza ha come unico obiettivo quello di distogliere l’attenzione su un disavanzo straordinario di amministrazione di circa un milione e mezzo di euro, questione su cui mi sto battendo da tre anni. Ho sempre detto che i bilanci approvati finora sono di fatto falsi. E ora me la vogliono far pagare, ma non ci riusciranno”.
Sulla vicenda interviene il vicesindaco Andrea Aquilante, per il quale vi sono da chiarire alcuni aspetti fondamentali. “La posizione del consigliere Di Luise – afferma il numero due dell’amministrazione – è totalmente diversa da quella di Buonanno. Ecco perché la maggioranza si è espressa in due modi diversi. Nessuno è stato assolto e nessuno è stato condannato, la veste di vittima a Gianluca Di Luise gli calza malissimo, ma nel comprendere il momento di difficoltà, cerchiamo almeno di dire le verità. Affrontiamo un caso alla volta, tenendo presente che le ipotetiche cause di incompatibilità sono state rimosse da entrambi in momenti diversi. Mi riferisco ai contenziosi che i consiglieri comunali avevano con il Comune: Buonanno cedendo il credito al suo avvocato e Di Luise rinunciando. E allora perché i dirigenti hanno proposto al voto del Consiglio la delibera per l’apertura del procedimento di incompatibilità imposta dalla legge? Mica sono pazzi?!? Assolutamente no. In realtà, Buonanno aveva rimosso la causa di incompatibilità nell’agosto 2012, cioè tre mesi prima che si candidasse, mentre Di Luise lo ha fatto solo pochi mesi fa. Ad aggravare la sua posizione è la sua dichiarazione secondo cui la ‘lite’ con il Comune è iniziata nel 2010. Ebbene, ciò che Di Luise continua ad omettere è che il consigliere comunale, ogni anno, è tenuto a dichiarare di non aver contenziosi con il Comune. Queste dichiarazioni vengono consegnate alla segreteria che le pubblica sul sito web del Comune. Si tratta di dichiarazioni importantissime. Dunque, mentre da un lato si fa causa al Comune, dall’altro si dichiara il contrario”.
“L’incompatibilità – spiega ancora Aquilante – il consigliere la può rimuovere nel momento in cui gli viene contestata ed ha dieci giorni di tempo per farlo. La stessa incompatibilità va rimossa o attraverso la rinuncia o attraverso le dimissioni dalla carica di consigliere. Sia Buonanno che Di Luise lo avevano già fatto, ciò nonostante i dirigenti del Comune hanno portato al vaglio del Consiglio l’avvio della procedura. Buonanno, dopo che ha ceduto il credito, ha reso dichiarazioni veritiere, mentre Di Luise sembrerebbe di no. Ecco perchè il Consiglio comunale si è espresso, non per l’incompatibilità, ma solo per l’avvio del procedimento. Non è dato ancora sapere se l’aver dichiarato di non avere contenziosi con il Comune (mentre ne aveva) da parte di Di Luise costituisca causa di incompatibilità o di decadenza. In ogni caso, ognuno avrà tutto il tempo di far valere i propri diritti nelle sedi opportune. Il fatto che la sua lite, come dicevo prima, sia iniziata nel 2010 pone dei dubbi anche sulla sua eleggibilità (se non sulla candidabilità), ma sono dichiarazioni spontanee che non rientrano della procedura aperta, perchè quando ci si candida, o si è eletti, si dichiara ugualmente di non avere cause con l’ente. Ma di questo poi se ne parlerà”.
Dunque, – sottolinea il vicesindaco – sul fuoco non bolle il contenzioso in sé, che può essere rimosso per entrambi nei successivi dieci giorni dalla contestazione, ma le dichiarazioni mendaci, o perlomeno contraddittorie, che gli stessi avrebbero reso all’ente. Mentre Buonanno, dopo aver ceduto il credito, ha dichiarato il vero, Di Luise, stando agli atti, sembrerebbe di no. E il ‘falso in atto pubblico’ credo sia reato grave”.