Protezione Civile, Oliva si dimette: “Non siamo una priorità”

di Antonio Taglialatela

Cesa – “Non siamo i sostituti dei lavoratori socialmente utili addetti alla vigilanza o subordinati alle indicazioni delle associazioni che organizzano eventi. Dovremmo essere gli interlocutori della Polizia municipale per il servizio a tutela della sicurezza dei cittadini”.

Un’interpretazione sbagliata, dunque, del ruolo della Protezione Civile che ha portato il coordinatore cittadino, Ivano Oliva, a rassegnare le dimissioni dall’incarico.

Nella sua lettera, inviata al sindaco e al responsabile dell’ufficio tecnico, Oliva ravvisa una disparità di trattamento nei confronti del Nucleo comunale rispetto ad altre realtà associative cesane, come la biblioteca comunale ed altri sodalizi del territorio. “Non siamo una priorità”, sottolinea Oliva, nonostante la Protezione civile sia destinataria di un finanziamento per il piano comunale e attrezzature connesse. “Non sappiamo più quale sia il nostro rapporto che il locale dove custodiamo quel poco di equipaggiamento di cui siamo dotati. Quella sede per la quale, a spese dei volontari, si è provveduto a pitturare, ad acquistare tavolini e sedie di plastica, pompa per annaffiare il giardino, oltre a collocare la tabella. Alcune di queste cose, tra l’altro, sono già sparite”, scrive Oliva.

Il coordinatore dimissionario rimarca anche come la sede della Protezione civile sia considerata “un deposito generico dove le associazioni vengono autorizzate dall’amministrazione comunale ad accedere e depositare materiale vario, nonostante abbia fatto presente che nella sede c’è materiale e vestiario in dotazione al nucleo, della cui eventuale sparizione o danneggiamento non voglio assumermi responsabilità”.

E denuncia come la Palestra del Fanciullo stia ridiventando una vera e propria discarica, come da foto che ha fornito. “Tutto ciò – conclude Oliva – mi fa pensare che l’amministrazione non voglia una sede per la Protezione Civile”.

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