Caserta – Ci sono anche l’ex sindaco di Caserta Pio Del Gaudio, l’ex consigliere regionale Angelo Polverino e l’ex parlamentare Tommaso Barbato tra i 13 arrestati, stamani, dai carabinieri del Ros nell’ambito di un’inchiesta sul clan Zagaria di Casapesenna riguardante un sistema di corruzione negli enti dei servizi idrici della Regione Campania e finanziamenti illeciti a politici locali.
Chiesto l’arresto anche del deputato Carlo Sarro, coordinatore provinciale di Forza Italia e commissario della Gori, ente che gestisce la fornitura idrica. La richiesta è stata inviata dalla Direzione distrettuale antimafia alla Camera. Per Sarro l’accusa di corruzione aggravata dall’avere agevolato un’organizzazione camorristica. Tra gli arrestati anche Luciano Licenza e gli imprenditori di Casapesenna Bartolomeo Piccolo e Fontana.
Gli indagati, a vario titolo, devono rispondere di associazione mafiosa, corruzione, intestazione fittizia di beni, turbata libertà degli incanti e finanziamento illecito ai partiti. In corso anche il sequestro preventivo di conti correnti per 11 milioni di euro.
Dalle indagini è emerso che decine di imprese, ritenute legate alla camorra, per compiere riparazioni urgenti alla rete idrica si aggiudicavano i micro lotti di poche decine di migliaia di euro ciascuno. Importi, quindi, inferiori al tetto che impone la certificazione antimafia. Le riparazioni, in realtà, non erano urgenti e in alcuni casi erano inesistenti.
E’ emerso, inoltre, che alcuni imprenditori locali avevano presentati una serie di false denunce, per patite estorsioni, contro il boss Michele Zagaria per ottenere una ‘rigenerazione’ degli impresari in odore di camorra.
Agli atti dell’indagine anche la sparizione di materiale informatico, tra cui una chiavetta usb, che il boss Zagaria avrebbe avuto con sé nel bunker dove fu catturato nel 2011.