Mondragone – Non hanno nemmeno più i soldi per pagare lo smaltimento dell’umido proveniente dalla raccolta differenziata. Cennami e Schiappa sono arrivati ormai alla frutta.
E’ di ieri una determina dirigenziale in cui si incarica – in via d’urgenza – una nuova impresa per lo smaltimento dell’umido perché la ditta aggiudicataria dell’appalto ha chiuso i cancelli all’Amministrazione comunale di Mondragone in quanto non paga le fatture da sei mesi.
Questo nonostante la Giunta Municipale abbia deliberato, per il 2015, un’anticipazione di cassa di oltre 10 milioni e mezzo di euro.
E quanto accaduto non è nemmeno la prima volta. Si ricorderà, infatti, che qualche mese fa la società fornitrice di carburanti chiuse i rubinetti perché non vedeva pagate le proprie fatture, costringendo i Vigili Urbani ad emettere dei simil “voucher” per l’acquisto immediato di benzina per i propri autoveicoli o come la società di smaltimento dei rifiuti della provincia di Caserta (Gisec) che ha minacciato più volte la sospensione del servizio a causa degli enormi ritardi nel pagamento dei corrispettivi.
Eppure c’è il decreto legislativo 231 del 2002 e s.m. che obbliga gli Enti locali a non superare il limite massimo di 60 giorni nei pagamenti.
E’ chiaro in tal senso il precetto del Governo nell’emanazione della norma: garantire la corresponsione di quanto dovuto alle imprese fornitrici e obbligare, nel contempo, ad una corretta gestione di cassa gli Enti pubblici.
Invece, tutto questo a Mondragone non accade, anzi, l’insieme di tutto ciò sta danneggiando – in modo irreparabile – l’immagine della città; una città che si trova ormai alla mercé di chi ha abusivamente occupato l’Ente senza avere alcuna legittimazione popolare.
Con le loro politiche clientelari, con continue elargizioni di patrocini senza alcun ritorno economico o di immagine per la comunità, stanno portando l’Ente sull’orlo del dissesto finanziario. Quest’anno gli interessi sull’anticipazione di cassa sfioreranno o – addirittura – oltrepasseranno i 150mila euro.
Quando la politica si improvvisa o si fa solo per sete di poltrone, ecco che sul campo rimangono solo macerie.
Il consigliere comunale Giuseppe Piazza