Aversa – Siete liberi di credere o no ma alle ore 16.05 di venerdì 25 marzo, mentre il sagrestano disponeva sulle panchine del Duomo i foglietti necessari a seguire la celebrazione della Croce che sarebbe avvenuta da lì a qualche ora, mentre un gruppo di visitatori ascoltav la descrizione fatta da una guida dell’architettura della fonte battesimale, mentre una dozzina di fedeli seduti nei banchi della navata centrale trascorrevano il tempo in preghiera, la spina di Cristo contenuta nel tempietto esposto sull’altare si è lievemente arrossata alla base.
Un fenomeno già documentato nel 1932 dal canonico teologo Roberto Vitale, stando a quanto si legge sul sito ufficiale della Curia. Ieri la differenza di colorazione con quella dei giorni scorsi, quando la teca è stata esposta, mi è parsa evidente.
Naturalmente, ho cercato di documentare in maniera corretta quello che a me è parso un evento straordinario e il mattino seguente sono tornato in Cattedrale ma il tempietto contenente la spina era già stato rimosso e conservato in una sala inaccessibile che è rimasta inaccessibile malgrado ne abbia fatto espressa richiesta, raccontando quello che ritengo di avere visto e che avrei voluto verificare perché anche dopo qualche ora, probabilmente, il fenomeno poteva aver lasciato delle tracce.
Mi è stato detto di tornare lunedì. Ma lunedì non si potrebbe trovare alcuna traccia di quanto sono convinto sia avvenuto, perché il fenomeno dovrebbe svolgersi nell’arco dei giorni della Passione di Cristo. Così a chi non crede resterà il dubbio che abbia immaginato ogni cosa ma, forse, tra i tanti o i pochi che hanno voluto gettare una occhiata attraverso il piccolo oblò, dietro al quale era conservata la reliquia, qualcuno ha visto e potrebbe darne testimonianza, magari inviando una mail alla redazione.
Comunque sta di fatto che alle 16.10, quindi pochi minuti dopo la mia osservazione, nella cattedrale di Andria in cui è conservata un’altra delle spine della corona di Cristo stava iniziando il fenomeno della gemmazione e dell’arrossamento in alcuni punti della spina, fenomeno regolarmente documentato e ufficializzato in conferenza stampa, avendo la Curia di Andria, con l’aiuto di una emittente locale, disposto quanto necessario a monitorare l’eventuale riproposizione del fenomeno che, come avvenuto ad Aversa nel 1932, si era già verificato ad Andria nel 2005.
Da sottolineare che in quella città la spina di Cristo è conservata in una campana di vetro perfettamente trasparente, messa in mostra in una apposita cappella del Duomo, quindi facilmente visibile ai fedeli e alle telecamere a differenza di quella conservata ad Aversa che era visibile solo accostandosi a meno di un palmo dal piccolo oblò del tempietto in cui é racchiusa, quasi a volerne impedire la vista. Iniziato l’evento ad Andria si è poi pregato per tutta la notte affinché si completasse il miracolo, Ad Aversa il tempietto e la spina al mattino seguente non c’erano più. Conservati in una stanza accessibile solo a chi dispone dell’apposita chiave.