Come avevamo anticipato lo scorso dicembre, il consorzio Asi di Caserta ha deliberato a revoca definitiva dell’assegnazione del suolo, sul territorio industriale di Gricignano, al consorzio “Steel Woman”, che ha tra le sue agglomerate la “Ecotransider“, azienda operante nello stoccaggio dei rifiuti umidi e metallici, da anni nel mirino di amministrazioni comunali e comitati civici per la “puzza” che si avverte nell’area compresa tra Gricignano, Carinaro e Teverola.
Nella vicenda, tuttavia, i miasmi nauseabondi non c’entrano. Il provvedimento riguarda la somma residua, che si aggira intorno ai 180mila euro, che il consorzio “Steel Woman” non ha versato all’Asi in relazione all’acquisizione di circa 31mila metri quadrati di area ricadente sul territorio industriale di Gricignano e sulla quale oggi opera la Ecotransider. Versamento per il quale, come recita lo stesso provvedimento, sono ormai decaduti i termini.
Una delibera che sicuramente sarà impugnata dinanzi al Tar dalla Ecotransider ma che potrebbe aprire un nuovo capitolo nell’annosa vicenda della “puzza”.
Non a caso, il consigliere regionale e presidente del Pd campano, Stefano Graziano, esulta: “E’ un bel giorno per i cittadini di Carinaro, Teverola e Gricignano in quanto l’Asi Caserta ha firmato la revoca definitiva dell’assegnazione dei suoli al consorzio di cui fa parte la Eco Transider, gettando così le basi per una stagione estiva senza quella puzza sprigionata dal trattamento dei rifiuti umidi, che li costringeva a barricarsi in casa. Ora la Conferenza dei Servizi in Regione deve prendere atto di questo provvedimento”. “Da uomo delle istituzioni e residente di queste zone – prosegue il politico di Teverola – ringrazio la dirigenza dell’Asi per il coraggio dimostrato con questo provvedimento che va incontro alle richieste delle comunità e delle istituzioni locali, le quali stavano già preparando nuove mobilitazioni dopo quelle dello scorso anno”.
Intanto, prosegue il contenzioso giudiziario tra Comune di Gricignano ed Ecotransider. Lo scorso 4 aprile si è tenuta l’udienza sul ricorso presentato dall’azienda contro l’ordinanza del sindaco di Gricignano, Andrea Moretti, che lo scorso 9 settembre aveva vietato attività di stoccaggio e trattamento dei rifiuti umidi dell’azienda ritenuta la “fonte” della puzza. Ordinanza che i giudici della quinta sezione del Tar Campania, il 24 settembre, avevano sospeso provvisoriamente, proprio dopo il ricorso presentato dalla EcoT.
Il Tar ha deciso di rinviare tutto al 25 ottobre per valutare se l’impianto di biofiltrazione e di “scrubber”, installato dalla EcoT a corredo dei propri impianti, sia utile ad abbattere la puzza. L’impianto è stato di recente ultimato e, in sede di dibattimento, la EcoT ha depositato la documentazione comprovante l’installazione degli impianti richiesti dal Comune e dal Tar, insieme ad una consulenza di parte che conferma il relativo funzionamento. I legali del Comune hanno eccepito che il funzionamento dovrà appurato ad opera dell’Arpac (Agenzia regionale per la protezione ambientale in Campania) perché gli impianti installati potrebbero anche non riuscire ad abbattere gli odori nauseabondi.