Gricignano – Due ore e quaranta minuti il tempo “netto” della seduta del Consiglio comunale di Gricignano che ha sancito la revoca dell’incarico di presidente dell’Assise a Salvatore Cesaro e l’elezione di Antonio Lucariello a nuova guida dell’assemblea civica.
Una seduta caratterizzata da grande tensione e da diverse pause al punto che, dopo essere iniziata alle 11.45, è terminata intorno alle 17. Sette – compreso quello del sindaco Andrea Moretti, oltre a quelli degli esponenti della maggioranza Andrea Aquilante, Alfonso Buonanno, Attilio Guida, Carmine Della Gatta, Michele Oliva e Antonio Lucariello – i voti che hanno prodotto la sfiducia nei confronti di Cesaro, il quale, però, prima della votazione ha chiarito la sua posizione rispetto alla maggioranza, sottolineando di non aver mai voluto ostacolare il funzionamento del Consiglio, come invece sostengono i suoi ormai ex compagni di coalizione, dai quali ha annunciato di voler prendere le distanze, e contestando il voto del consigliere Michele Oliva con il quale lo stesso Cesaro è stato protagonista di una lite alla vigilia di Pasqua, culminata in una querela da parte di Oliva. Secondo Cesaro il consigliere Oliva non avrebbe potuto votare con serenità la sfiducia poiché potenzialmente influenzato dalla questione personale in atto tra i due.
Dopo la votazione e la dichiarata esecutività della revoca del suo incarico di presidente, Cesaro non ha voluto abbandonare lo scranno più alto del Consiglio, ingaggiando (sostenuto dall’opposizione che reputava corretta la sua tesi) un batti e ribatti con il resto della maggioranza sul quorum per la votazione.
Per la sfiducia, infatti, occorreva il voto favorevole dei due terzi del Consiglio, composto da 10 consiglieri più il sindaco. Ed è proprio l’incidenza del voto di Moretti sul quorum finale che ha scatenato la polemica.
Su 11 voti (compreso il sindaco) i due terzi erano 7,33 che, arrontondati per difetto, facevano 7, sufficienti per la maggioranza ma non per Cesaro e l’opposizione, per i quali occorrevano 8 voti. Senza il voto del sindaco la quota scendeva a 6,66 che, arrotondata per eccesso (visto che superava 6,50), per la maggioranza faceva comunque 7 ed era sufficiente, ma anche stavolta Cesaro non era dello stesso avviso. Dopo una pausa la maggioranza ha prodotto una sentenza del Consiglio di Stato, riferita al Comune di Sessa Aurunca, per la quale il voto del sindaco non incideva sul quorum. Una lite “a colpi di aritmetica”, terminata con l’abbandono dell’aula di Cesaro che probabilmente presenterà ricorso al Tar contro la delibera, mentre la maggioranza, ritenendo valida la sfiducia, ha dato il via alla votazione per il nuovo presidente. L’opposizione non ha partecipato, abbandonando l’aula. Con sette voti è stato eletto l’ingegner Lucariello.
IN ALTO IL VIDEO INTEGRALE DELLA SEDUTA – SOTTO UNA FOTOGALLERY