Gricignano, il CdS respinge appello Ecotransider su revoca suoli

di Antonio Taglialatela

Il Consiglio di Stato ha respinto l’appello presentato dal consorzio “Steel Woman” contro la revoca definitiva dell’assegnazione del suolo, sul territorio industriale di Gricignano, disposta dall’Asi di Caserta. Consorzio che ha tra le sue agglomerate la “Ecotransider“, azienda operante nello stoccaggio dei rifiuti umidi e metallici, da anni nel mirino di amministrazioni comunali e comitati civici per la “puzza” che si avverte nell’area compresa tra Gricignano, Carinaro e Teverola.

I supremi giudici amministrativi, infatti, hanno confermato in pieno la precedente sentenza del Tar Campania. A questo punto il sindaco di Gricignano, Andrea Moretti, potrebbe disporre nuovamente la chiusura dell’azienda, come già fatto nel recente passato, vedendosi però revocare il provvedimento dal tribunale amministrativo.

Nella vicenda, sottolineamo, i miasmi nauseabondi non c’entrano. La sentenza riguarda la somma residua, che si aggira intorno ai 180mila euro, che il consorzio “Steel Woman” non ha versato all’Asi in relazione all’acquisizione di circa 31mila metri quadrati di area ricadente sul territorio industriale di Gricignano e sulla quale oggi opera la Ecotransider. Versamento per il quale, come recita lo stesso provvedimento, sono ormai decaduti i termini.

Intanto, prosegue il contenzioso giudiziario tra Comune di Gricignano ed Ecotransider. Lo scorso 4 aprile si è tenuta l’udienza sul ricorso presentato dall’azienda contro l’ordinanza del sindaco Moretti, che il 9 settembre 2015 aveva vietato attività di stoccaggio e trattamento dei rifiuti umidi dell’azienda ritenuta la “fonte” della puzza. Ordinanza che i giudici della quinta sezione del Tar Campania, il 24 settembre successivo, avevano sospeso provvisoriamente, proprio dopo il ricorso presentato dalla EcoT.

Il Tar ha deciso di rinviare tutto al 25 ottobre per valutare se l’impianto di biofiltrazione e di “scrubber”, installato dalla EcoT a corredo dei propri impianti, sia utile ad abbattere la puzza. L’impianto è stato di recente ultimato e, in sede di dibattimento, la EcoT ha depositato la documentazione comprovante l’installazione degli impianti richiesti dal Comune e dal Tar, insieme ad una consulenza di parte che conferma il relativo funzionamento. I legali del Comune hanno eccepito che il funzionamento dovrà appurato ad opera dell’Arpac (Agenzia regionale per la protezione ambientale in Campania) perché gli impianti installati potrebbero anche non riuscire ad abbattere gli odori nauseabondi.

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