Puzza, cittadini in corteo. Venerdì incontro decisivo tra sindaci e azienda

di Antonio Taglialatela

Gricignano – E’ partito alle 9, come da programma, il nuovo corteo di protesta contro la Ecotransider, l’azienda di lavorazione dell’umido considerata la fonte della puzza che infesta da anni il territorio tra Gricignano, Carinaro, Teverola e parte di Aversa.

Centinaia i cittadini che, radunatisi in piazza Municipio, sono partiti, “armati” di striscioni e slogan inneggianti all’ambiente, alla salute e al “diritto a respirare un’aria pulita”, alla volta della zona industriale, dove è situata l’azienda. Un altro corteo, allargato anche ai comuni limitrofi, è stato organizzato per lunedì 26 settembre.

Intanto, prosegue il presidio permanente in atto da giorni davanti ai cancelli della Ecotransider. Tantissimi cittadini si alternano, di giorno e notte, per bloccare l’andirivieni di automezzi carichi di rifiuti nel centro di stoccaggio.

Mercoledì pomeriggio il sindaco di Gricignano, Andrea Moretti, e il parroco di Carinaro, don Antonio Lucariello, sono stati ricevuti nella sede della Ecotransider, discutendo della vicenda con l’amministratore giudiziario, Approvato, che ha organizzato un nuovo incontro per venerdì prossimo con tutti i sindaci dei comuni interessati e il magistrato che regge le sorti dell’azienda. Un appuntamento che si prospetta decisivo: o si pone fine alla lavorazione dell’umido, causa dei miasmi, o si prosegue con la lotta, sia quella giudiziaria che popolare.

L’amministratore della Ecotransider, nel frattempo, ha chiesto di poter almeno svuotare l’impianto dai rifiuti presenti per evitare un’emergenza ambientale “interna” fino all’incontro di venerdì. I manifestanti, per questa eventualità, chiedono prima che l’Arpac controlli la caratterizzazione dei rifiuti.

Sul fronte giudiziario, ricordiamo, sono due i contenziosi in atto. Martedì mattina, intorno alle 11, un’auto della Polizia municipale ha notificato all’azienda il provvedimento di revoca del suolo in virtù della decisione del Consiglio di Stato che ha respinto l’appello presentato dal consorzio “Steel Woman” contro la revoca definitiva dell’assegnazione del suolo, sul territorio industriale di Gricignano, disposta dall’Asi di Caserta. Consorzio che ha tra le sue agglomerate la Ecotransider.

I supremi giudici amministrativi, infatti, hanno confermato in pieno la precedente sentenza del Tar Campania. Nella vicenda, sottolineiamo, i miasmi nauseabondi non c’entrano. La sentenza riguarda la somma residua, che si aggira intorno ai 180mila euro, che il consorzio “Steel Woman” non ha versato all’Asi in relazione all’acquisizione di circa 31mila metri quadrati di area ricadente sul territorio industriale di Gricignano e sulla quale oggi opera la Ecotransider. Versamento per il quale, come recita lo stesso provvedimento, sono ormai decaduti i termini.

Da parte sua, il sindaco Andrea Moretti, che nella serata di lunedì ha incontrato in piazza i cittadini, assicura il massimo impegno del Comune: “Noi proseguiamo nel nostro percorso legale e amministrativo, i cittadini nella civile manifestazione di protesta. Insieme riusciremo a centrare l’obiettivo”, dichiara in un’intervista rilasciata martedì mattina.

C’è poi un altro contenzioso tra Comune ed Ecotransider che riguarda proprio i miasmi. Lo scorso 4 aprile si è tenuta l’udienza sul ricorso presentato dall’azienda contro l’ordinanza del sindaco Moretti, che il 9 settembre 2015 aveva vietato attività di stoccaggio e trattamento dei rifiuti umidi dell’azienda ritenuta la “fonte” della puzza. Ordinanza che i giudici della quinta sezione del Tar Campania, il 24 settembre successivo, avevano sospeso provvisoriamente, proprio dopo il ricorso presentato dalla EcoT.

Il Tar ha deciso di rinviare tutto al 25 ottobre per valutare se l’impianto di biofiltrazione e di “scrubber”, installato dalla EcoT a corredo dei propri impianti, sia utile ad abbattere la puzza. L’impianto è stato di recente ultimato e, in sede di dibattimento, la EcoT ha depositato la documentazione comprovante l’installazione degli impianti richiesti dal Comune e dal Tar, insieme ad una consulenza di parte che conferma il relativo funzionamento. I legali del Comune hanno eccepito che il funzionamento dovrà appurato ad opera dell’Arpac (Agenzia regionale per la protezione ambientale in Campania) perché gli impianti installati potrebbero anche non riuscire ad abbattere gli odori nauseabondi.

In alto il VIDEO della manifestazione, sotto una galleria di immagini (attendere caricamento)

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