Gricignano – Un viso dolce, occhi lunghi ed espressivi e tutta la bellezza di una giovane nel pieno della sua vita. E’ questa la fotografia di Debora Menale, la 25enne di Gricignano investita e uccisa all’uscita di una discoteca di Sant’Antimo (Napoli), nella notte tra il 4 e il 5 marzo, da una vettura che non si è fermata per prestarle soccorso.
Alla guida dell’auto (una Fiat Bravo con targa bulgara) vi era Giovanni Vitiello, 28enne di Giugliano. Idraulico di professione, che si è costituito ai carabinieri, dopo alcune ore dall’incidente. Accusato di averla travolta e di non essersi fermato per il pronto soccorso, Vitiello, però, guidato dai consigli dei genitori e dall’avvocato Rocco Ciccarelli, ha mostrato un atteggiamento collaborativo. Si è, infatti, sottoposto spontaneamente ai test tossicologici, risultati negativi: non era, dunque, alla guida sotto l’effetto di droga o alcol. Ciò ha fatto sì che il pubblico ministero, a cui è stato affidato il caso, decidesse per il mancato arresto del giovane che resta indagato per omicidio stradale e omissione di soccorso. Questa situazione ha scatenato numerosissime polemiche tra parenti, conoscenti e amici della vittima che, ora, chiedono giustizia.
Intanto, in attesa del risultato dell’autopsia in programma martedì alle 13, la famiglia della ragazza sta valutando la nomina di un avvocato per la costituzione di parte civile. Sul caso indagano i carabinieri.
Non era sola negli ultimi momenti, Debora stava lasciando il Mya Clubbing assieme al fidanzato Giuseppe e ad altri amici della comitiva. Una ragazza in gamba, che amava la vita nonostante un tragico percorso: la mamma, infatti, era morta cinque anni fa per un male incurabile. Lei da quel momento aveva cercato di rendersi “autonoma”. Faceva la parrucchiera e adorava, come tutti i ragazzi di oggi, divertirsi e ballare. “Ma in modo genuino” tengono a sottolineare gli amici. “D’altronde – hanno aggiunto – Debora sognava di aprire un salone tutto suo, crearsi una stabilità economica con il duro e sano lavoro. Una persona la cui determinazione invidiavano molti”.
Sui social network sono numerosissimi i messaggi di cordoglio. “Non ho parole – scrive qualcuno – ho un nodo alla gola e il sangue gelato per la notizia, riposa in pace, pazza!”. Sui commenti a una sua foto di copertina dove si legge “Ti stringo nei miei pensieri perché non ti ho tra le mie braccia”, un’amica scrive: “Adesso stringerò io te. Mo’ come faccio, me lo dici?”.
La scomparsa prematura della 25enne ha sconvolto anche la vicina cittadina di Carinaro, dove la giovane aveva abitato per un periodo e frequentato le scuole.
Ora Debora sta stringendo qualcun altro, si è ricongiunta a colei che l’ha messa al mondo, probabilmente felici e serene in una dimensione dove non esistono malattie, incidenti e, soprattutto, dolore.