Vincenzo Staterini, 50 anni, e il figlio Emanuele, di 29, sono stati uccisi giovedì pomeriggio in un agguato all’interno di una tabaccheria a Giugliano, a nord di Napoli, in corso Campano, a pochi passi dalla casa comunale e dall’abitazione delle vittime.
Sul posto la polizia. Secondo una prima ricostruzione, ad agire sarebbero stati due uomini, giunti in sella ad uno scooter, col volto coperto da caschi integrali. Padre e figlio stavano giocando alle slot-machine quando i sicari hanno aperto il fuoco.
Sarebbe da escludere, come ipotizzato in un primo momento, il tentativo di rapina finito nel sangue. Le indagini conducono al rione Sanità, quartiere di Napoli di cui sono originarie le vittime, che però da dieci anni vivevano a Giugliano. Potrebbe trattarsi di un agguato di matrice camorristica, forse legato ai recenti contrasti tra clan del centro storico di Napoli, in particolare la faida che ha riguardato la cosca Vastarella.
E il terzo omicidio in poche ore compiuto nel Napoletano. In mattinata, ad Afragola, è stato ucciso Salvatore Caputo, 72 anni, piccolo imprenditore edile (guarda articolo e video).