“Situazione del giorno: un solo medico in pronto soccorso (il primario) e tre infermieri, di cui una va via alle 12 perché in allattamento”. E’ questo, parola per parola, l’allarme lanciato nella mattinata di giovedì dal pronto soccorso dell’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Aversa. Un grido di dolore divenuto, oramai, quotidiano. Una situazione che mette sullo stesso piano, anche se con riflessi diversi, sanitari, parasanitari e pazienti. Le prime due categorie, infatti, non fanno mistero della situazione e annunziando: “Stiamo letteralmente scoppiando”.
Di contro, lo stanno anche i pazienti che attendono per ore, soprattutto se sono codici verdi (malanni meno gravi, ma sempre malanni), con il rischio di passarci la giornata al pronto soccorso del Moscati e finire nella rissa provocata dall’incivile di turno che, quasi con cadenza quotidiana, tanto da non fare più notizia, picchia gli addetti e distrugge le suppellettili del reparto, creando, se possibile, un caos ancora maggiore.
“Stiamo scoppiando. Venite ad aiutarci, vi preghiamo”, ripetono dal Moscati, quasi come se il rendere pubblica una situazione insostenibile potesse fare il miracolo di cambiarla. “Si chiama in direzione sanitaria – continuano – per avvisare, evidenziare che c’è solo un medico presente a fronte di una platea di pazienti interminabile e la risposta data qual è? ‘C’è il primario, fa tutto lei’. Che vergogna”.
“Intanto, – continuano i dipendenti Asl che per contratto non possono rilasciare dichiarazioni alla stampa e che, quindi, rimangono anonimi – assistiamo impotenti allo spettacolo di gente sofferente che aspetta da ore. Solo il primario e un internista presenti. Alziamo bandiera bianca”.
Dalla direzione sanitario, dopo le assicurazioni dei giorni scorsi, da parte della direttrice sanitaria Angela Maffeo, che sta per compiere il suo primo mese quale responsabile del presidio sanitario normanno, secondo cui la dirigenza dell’Asl Caserta, dalla quale il Moscati dipende, avrebbe affrontato la situazione con la priorità che merita, non è giunta nessun’altra novità. Intanto, il più importante pronto soccorso della Campania, secondo per prestazioni erogate solo all’omologo dell’ospedale Cardarelli di Napoli, continua ad essere dimenticato e con esso i tanti pazienti che ad esso si rivolgono.