Guerlin Butungu (nella foto), un congolese di 20 anni, il quarto componente del branco che a Rimini ha assalito una coppia, stuprando lei e picchiando selvaggiamente lui, per poi violentare una trans, è stato arrestato. Il giovane è stato bloccato mentre stava tentando di fuggire in treno. Gli altri tre stupratori, tutti minorenni, sono già a disposizione degli inquirenti. Il branco, giorni prima, aveva assalito anche un’altra coppia .
Il ventenne rifugiato residente a Vallefoglia, nel Pesarese, si nascondeva alla stazione di Rimini. E’ stato preso dagli agenti dello Sco e della Squadra mobile di Rimini e Pesaro. E’ considerato il “capobranco”. Gli investigatori stavano tenendo sotto controllo il suo cellulare. Avevano scoperto che si stava sostando da Pesaro a Rimini, dove è stato fermato per essere portato in questura.
“L’arresto di questa mattina è stato una doppia soddisfazione perché a mettere le manette al quarto uomo sono state due donne. Un gesto simbolico che ha reso giustizia alle vittime delle violenze”. Lo ha detto il Questore Maurizio Improta, commentando la cattura che chiude il cerchio attorno al branco. “Un risultato reso possibile da un grande lavoro di squadra. L’uomo fermato questa mattina, un congolese maggiorenne che risulta richiedente asilo, in un primo momento è rimasto meravigliato dalla presenza dei poliziotti e ha cercato di negare la sua identità. Ma ormai era stato inchiodato”.
“La polizia polacca ringrazia i colleghi della Squadra mobile della questura di Rimini per l’azione investigativa che ha portato a cattura presunti autori stupri”, scrive su Twitter la polizia di Stato italiana pubblicando un tweet delle forze di polizia polacche.
“Gli ho detto di andare subito dai carabinieri. Può capitare che uno rubi un telefonino, ma non che uno violenta una donna. Se hanno fatto una cosa del genere devono pagare”. Sono le parole al ‘Resto del Carlino’ del padre dei due fratelli marocchini di 15 e 17 anni residenti a Vallefoglia, nel Pesarese, che si sono presentati in caserma per ammettere il loro coinvolgimento nel doppio stupro di Miramare di Rimini. Grazie alle loro indicazioni è stato in seguito fermato un nigeriano 16enne e poi nella notte è stato rintracciato anche il capobanda.
Il padre, 51 anni, ha spiegato di aver riconosciuto i figli dalle foto diffuse sui giornali e che sabato il figlio 17enne è tornato a casa piangendo. “Mi ha detto che lui era con suo fratello e altri due loro amici, un congolese e un nigeriano, a Rimini. Hanno partecipato allo stupro di cui si parla da giorni”.