“Dentro la sacrestia mi costrinse a un rapporto orale completo. Ma non fu l’unica volta, successe altre tre volte”. Questa la nuova testimonianza rilasciata a Le Iene di una delle vittime di don Michele Barone, il sacerdote della diocesi di Aversa, in servizio al tempio “Mia Madonna, Mia Salvezza” di Casapesenna, arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di abusi sessuali aggravata e maltrattamenti, insieme a un poliziotto e ai genitori di una 13enne “esorcizzata” (leggi qui).
A far scattare l’allarme attorno al prete era stato proprio un servizio della trasmissione di Italia Uno che nelle scorse settimane si è occupata del caso. L’accusa nei confronti di don Michele è quella di aver generato nelle giovani donne, la maggior parte delle quali minorenni, la convinzione di essere possedute dal demonio così da soggiogarle a suo piacimento.
Nella seconda parte del servizio firmato da Gaetano Pecoraro altre testimonianze metterebbero in luce un altro aspetto del prete, che per mantenere il controllo sulle proprie vittime e farle restare all’interno della setta avrebbe sempre usato metodi mafiosi come minacce, intimidazioni ed estorsioni.
Intanto, martedì sono previsti gli interrogatori di garanzia per don Michele e tutti gli indagati. La Procura ha citato anche il vescovo Angelo Spinillo che, ai nostri microfoni, aveva sottolineato come il prete, già prima del servizio de “Le Iene”, fosse già stato ammonito (leggi qui).
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