Bagarre ad Aversa. La maggioranza, su input del sindaco Enrico De Cristofaro che avrebbe avuto un violento alterco sull’argomento con il presidente del Consiglio comunale, Augusto Bisceglia, non porta in aula una mozione del consigliere comunale di ‘Noi Aversani’ Carmine Palmiero con la quale si auspicava il dimezzamento delle indennità con destinazione dei soldi risparmiati alla manutenzione delle strade, ed è polemica.
Bisceglia si fa scudo di un parere della segretaria comunale, Anna Di Ronza, richiesto proprio allo scopo di evitare che giungesse in aula una mozione che il sindaco ritiene ingiusta in quanto, come affermato, “faccio il sindaco a tempi pieno ed ho abbandonato la professione”. Fatto sta, però, che a parere delle opposizioni, Alfonso Golia del Pd in testa, “quello stesso articolo di legge utilizzato dalla segretaria comunale per giustificare la mancata messa in discussione della mozione fa salvi i “meri atti di indirizzo” qual è la mozione in questione”.
Ma De Cristofaro ha smentito le voci di un presunto scontro tra lui e il presidente Bisceglia, affermando: “C’è stato solo un civile confronto e insieme abbiamo concordato l’iter da seguire. L’unico problema l’ho avuto con la segretaria alla quale avevo chiesto un parere lo scorso 3 aprile e non avevo ricevuto ancora risposta”.
Palmiero, da parte sua, dopo aver stigmatizzato il comportamento della maggioranza, afferma che interesserà il prefetto della vicenda. Da sottolineare come, ancora una volta, De Cristofaro e compagni cadano nell’errata valutazione dell’opportunità di un atto. Nel rispetto delle prerogative dei singoli consiglieri comunali, la mozione andava portata in Consiglio comunale e lì, nel caso, bocciata. Si sarebbe trattato solo di un indirizzo, poiché anche se il Consiglio avesse deciso di tagliare le indennità, l’ultima parola sarebbe toccata al singolo amministratore.
Sempre in relazione alla prossima seduta di Consiglio, da evidenziare quanto affermato ancora da Golia: “Il sindaco e il presidente Bisceglia sono degli irresponsabili. Stanno giocando con i soldi degli aversani. I 185mila euro certificati dai dirigente stanno tutti nei cassetti. Hanno dimenticato i debiti. Nell’attesa che maturino altri interessi sentenze pignoramenti e giudizi di ottemperanza”.