di Franco Terracciano – Cavi dell’alta tensione che attraversano il territorio di Parete e si snodano fino a Villa Literno per alimentare “solo” la locale stazione ferroviaria e che dovrebbero essere interrati al più presto. Una questione, quella dell’elettrodotto di via Salvo D’Acquisto, caduta nel dimenticatoio anche se coinvolge pesantemente non solo Parete ma anche le comunità limitrofe di Lusciano, Aversa e San Cipriano.
Anche l’attuale amministrazione paretana, capeggiata dal sindaco Luigi Pellegrino, non ha mai affrontato formalmente il problema nonostante centinaia di cittadini risiedano sotto quei cavi che sono fonte di inquinamento elettromagnetico. Nel passato si sono registrate iniziative di denuncia e sono state proposte, da più parti, soluzioni per far interrare i fili dell’alta tensione, o abolirli del tutto. Gli ex sindaci di Parete, Luigi Verrengia, e Lusciano, Isidoro Orabona, quand’erano in carica lanciarono l’idea di un tavolo tecnico tra i comuni interessati per costringere l’Enel a trovare una soluzione. L’ex parlamentare Italo Bocchino presentò anche un’interrogazione parlamentare. Ma fino ad ora nessun risultato concreto. E, come se non bastasse, al momento la cittadinanza non conosce nemmeno i dati relativi al grado di emissioni elettromagnetiche e alla loro pericolosità per la salute pubblica.
Ma c’è chi non demorde. Venerdì sera, durnate una riunione organizzata dalla portavoce locale del Movimento Cinque Stelle, Rosalba Rispo, nel “Bar Penelope” di piazza Guido Rossa, una delegazione di cittadini porterà la questione all’attenzione della senatrice Vilma Moronese e del consigliere regionale Vincenzo Viglione.
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