Attentato Strasburgo: 3 morti e 12 feriti. E’ caccia al killer

di Redazione

E’ di almeno 3 morti e 12 feriti, di cui 8 gravi, il bilancio provvisorio della sparatoria avvenuta, nella serata di martedì 11 dicembre, ai mercatini di Natale di Strasburgo, città francese al confine con la Germania, sede del Parlamento Europeo.

Ad aprire il fuoco, intorno alle 20, in rue des Grandes-Arcades è stato il 29enne Cherif Chekatt (nella foto, in due versioni), di origini nordafricane ma nato a Strasburgo. Il giovane è fuggito, sembra a bordo di un taxi, e in 350 sono sulle sue tracce, come ha reso noto il ministero dell’Interno francese che ha innalzato il livello di allertain tutto il Paese e intensificato i controlli alle frontiere. L’attentatore potrebbe non aver agito da solo e si continua a cercare anche un secondo sospetto. Secondo un tweet del Site, il sito di monitoraggio dell’estremismo islamico sul web, alcuni sostenitori dell’Isis hanno celebrato la sparatoria. “Sebbene nessun gruppo abbia rivendicato la responsabilità dell’attacco – si legge sul tweet di Rita Katz – “sostenitori dell’Isis sostengono che l’attacco è stato condotto giorni dopo le nostre minacce”.

Intanto, è stata identificata una delle tre vittime: si tratta di un turista thailandese di 45 anni. Ferita la moglie, anche lei thailandese. Tra i feriti anche un italiano: è un giovane giornalista radiofonico, Antonio Megalizzi, trentino, colpito da un proiettile alla testa e ricoverato in gravi condizioni. Megalizzi, che lavora per Europhonica, un progetto radio legato al mondo universitario, era a Strasburgo per seguire l’assemblea plenaria dell’Europarlamento.

“Non è escluso che l’attentatore abbia lasciato il territorio” della Francia, ha detto il segretario di Stato all’Interno, Laurent Nunez, secondo cui la “matrice terroristica” dell’attentato “in questo momento non può essere asserita”. “Dobbiamo stare molto attenti quando parliamo di un attacco. – ha commentato a Franceinfo – L’aggressore non era conosciuto per reati legati al terrorismo. Durante la sua permanenza in carcere che è stata rilevata una radicalizzazione della pratica religiosa ed è stato monitorato”, ha precisato Nunez.

Secondo una prima ricostruzione fornita dal ministro dell’Interno francese, Castaner, a partire dalle 19.50 il killer ha aperto il fuoco seminando il terrore in tre punti di Strasburgo. Tra le 20.20 e le 21, l’attentatore ha avuto per due volte uno scambio di colpi d’arma da fuoco con le forze di sicurezza, prima di scappare. Secondo una fonte della polizia, durante questo conflitto a fuoco, sarebbe rimasto ferito da una pattuglia di soldati dell’Operazione Sentinella. Come ha raccontato anche l’autista del taxi (“Era ferito ad un braccio”) da lui sequestrato per scappare e farsi lasciare in prossimità del commissariato di polizia del quartiere di Neudorf, dove abita. “Abbiamo sentito diversi spari, forse tre, e abbiamo visto diverse persone correre, uno di loro è caduto, non so se perché inciampato o colpito”, ha raccontato un testimone dal suo appartamento. Il centro di Strasburgo è stato immediatamente chiuso dalla polizia.

Dopo qualche ora il 29enne è stato individuato in un quartiere di periferia, Neudorf, dove il giovane risiede, al numero 5 di rue d’Épinal. In un primo momento sembrava si fosse asserragliato proprio in un immobile di quella zona, ma il blitz della polizia è fallito e le ricerche sono proseguite.

Già durante la mattinata il 29enne doveva essere arrestato nell’ambito di un’inchiesta per rapina. Ma lui non era in casa e, durante la perquisizione eseguita nella stessa mattinata, le autorità francesi hanno trovato del materiale esplosivo. Il presunto killer, nato il 4 febbraio 1989 nel quartiere di Koenigshoffen, a Strasburgo, era finito già in carcere in passato per aggressione, condannato 20 volte per reati minori e successivamente schedato con la lettera “S” dei radicalizzati a rischio.

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