Aversa – Ritenuto che non sussiste il requisito della “estrema gravità ed urgenza, tale da non consentire neppure la dilazione fino alla data della camera di consiglio”, il Tar Campania non ha concesso la sospensiva al decreto emanato dal Prefetto di Caserta con cui, all’indomani delle dimissioni rassegnate da 13 consiglieri comunali, era stato dichiarato lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale di Aversa. Tuttavia, ha fissato la camera di consiglio per il 6 marzo per decidere nel merito.
L’istanza è stata presentata dall’ex sindaco Enrico De Cristofaro e dagli ex consiglieri di maggioranza Francesco Di Palma, Augusto Bisceglia, Daniele Paolo Sbano, Stefano Di Grazia, Rosario Capasso, Isidoro Orabona, Renato Oliva e Danila De Cristofaro, contro la Prefettura e gli stessi 13 dimissionari Alfonso Golia, Paolo Santulli, Elena Caterino, Gianpaolo Dello Vicario, Michele Galluccio, Giovanni Innocenti, Maria Grazia Mazzoni, Domenico Palmieri, Carmine Palmiero, Francesco Sagliocco, Mario Tozzi, Marco Villano, Nicla Virgilio.
Quello che De Cristofaro e i suoi fedelissimi contestano è la delega conferita a Santulli, da parte di tutti i dimissionari, di protocollare le dimissioni al Comune. Delega che, pur riportata nell’atto di dimissioni sottoscritto in uno studio notarile, e firmata da tutti e 13 gli ex consiglieri, secondo l’ex primo cittadino sarebbe illegittima poiché avrebbe necessitato di un altro atto specifico. Prosegue, quindi, il commissariamento straordinario del Comune, affidato al dottor Michele Lastella, in attesa dell’udienza del 6 marzo. Ma, aldilà della validità o meno delle dimissioni, che i 13 ex consiglieri sono comunque pronti a ripresentare, i dubbi restano sulla possibilità del ritorno alle urne già per il prossimo maggio. Il termine ultimo, per scongiurare un anno di commissariamento, è il 24 febbraio.
“Abbiamo evitato – ha dichiarato Alfonso Golia, del Pd, costituitosi in giudizio – che vi potesse essere un anno di commissariamento. Siamo di fronte ad un atto strumentale per impedire il voto, il dato incontestabile è che De Cristofaro ha solo 8 consiglieri dalla sua parte e non si vuole capacitare”. Non disperano, invece, da quella che fu la ex maggioranza, e affermano: “Non è stata concessa la tutela monocratica ed è stata fissata la camera di consiglio per il 6 marzo prossimo per decidere nel merito. Questo in considerazione del fatto che non è ancora intervenuto il decreto di scioglimento e che l’ordinanza cautelare della camera di consiglio potrebbe ugualmente ripristinare tutto”.