Aversa – La protesta dei commercianti che lamentano il crollo della loro attività con una riduzione delle vendite del 70% a causa della Zona a traffico limitato, sostenendo questo sistema andrebbe rivisto, se non per alcuni addirittura abolito, sembra essere semplicemente un modo per scaricare su altri la responsabilità di una crisi alla quale le organizzazioni sindacali di categoria non hanno saputo far fronte ad Aversa. Questo perché sembra impossibile che tutto il problema del commercio aversano, quanto meno quello del centro storico compreso tra Porta Napoli e l’incrocio con via Andreozzi, possa essere attribuito alla perdita di circa 40 posti auto presenti in piazza Don Diana chiusa per lavori che, a detta dei commercianti, si prolungano senza apparente ragione.
Stando ad un’ordinanza municipale emessa dal sindaco Enrico De Cristofaro a seguito degli incontri fatti con i commercianti, sono stati recuperati altrettanti posti auto consentendo la sosta in piazza Municipio lì dove era vietata, in piazza Vittorio Emanuele sul lato sinistro che circonda la fontana dove era vietato e 7-8 posti a lato del cantiere, dove non si dovrebbe parcheggiare. Se poi si considera che lungo via Roma, nell’orario in cui non è attiva la Ztl, le aree di sosta sono occupate per l’intera giornata dalle auto di chi lavora negli esercizi commerciali affacciati sulla strada e se a questo si aggiunge che a seguito delle richieste fatte dai commercianti, dopo l’attuazione sperimentale della Ztl, è stata disposta la apertura dei varchi che danno la possibilità di andare da est a ovest della città, sembra davvero che la protesta non abbia ragione di esistere. Anche perché la Ztl ha una durata limitata a tre sole ore al giorno, vale a dire dalle ore 17.30 fino alle ore 20.30, poche per giustificare un calo di vendita così marcato. Se il commercio è in crisi la colpa va ricercata altrove, non nella Ztl. Probabilmente i commercianti dovrebbero fare mea culpa e cercare una soluzione insieme all’amministrazione, invece di andare allo scontro.
In quest’ottica va il comunicato emesso dall’amministrazione De Cristofaro sul tema, che riportiamo nella sua interezza: “A fronte delle ennesime rivendicazioni di alcune associazioni di commercianti ed a seguito del provocatorio manifesto che contiene vaneggiamenti irricevibili, l’amministrazione De Cristofaro intende chiarire definitivamente la propria posizione sul dispositivo Ztl. Si fa notare che l’istituzione di zone interdette al traffico è necessaria a migliorare i livelli di vivibilità, sicurezza e qualità dell’aria, e che la sua istituzione è stata una conseguenza del progetto di riqualificazione di via Roma, che è la principale strada cittadina dello shopping. Il dispositivo attualmente in vigore è già stato modificato nel dicembre del 2017, proprio a seguito del continuo confronto con gli operatori economici messo in atto dall’Amministrazione, che ha portato alla riduzione degli orari di vigenza della Zona a traffico limitato ed alla apertura dei varchi di attraversamento est-ovest di via Lamarmora, via Garibaldi e via Magenta anche quando la Ztl è attiva.
Il confronto costruttivo non è mai mancato, ma quando i commercianti si sono irrigiditi su posizioni irricevibili l’amministrazione ha ritenuto di non poter più recepire i loro inviti. Viene chiarito che le aree di parcheggio sono garantite, anche a seguito dei lavori in piazza Don Diana: è, infatti, consentito il parcheggio lungo il limite dell’area del cantiere e sono stati rimossi i divieti di sosta in piazza Municipio e piazza Vittorio Emanuele, recuperando oltre 50 posti auto a fronte dei 30 persi in pizza Don Diana. Il parcheggio è possibile anche nel Parco Pozzi, in via Saporito, via San Francesco da Paola, via Cavour, via Giolitti, tutte aree a ridosso della Ztl, ed intorno alla villa comunale in piazza Principe Amedeo. Quella che i commercianti vogliono difendere è la loro condizione di privilegio, che gli consente di parcheggiare comodamente e ad ogni ora nei pressi delle loro attività. Poiché le auto parcheggiate sono sempre le stesse e sono le loro, questo privilegio non possiamo più consentirlo. Da parte dell’amministrazione comunale si smentiscono anche altre affermazioni contenute nella missiva indirizzata nelle scorse settimane al Prefetto dalle organizzazioni di categoria, in particolare circa lo stato del Parco Pozzi, che è costantemente curato ed oggetto di manutenzione e non è assolutamente in abbandono, come si può agevolmente verificare, ed in relazione alla manutenzione di via Roma e delle strade cittadine, in cui la raccolta dei rifiuti viene effettuata con regolarità e sulle quali non si vedono cumuli di immondizie.
L’amministrazione ha a cuore i commercianti, ma soprattutto la loro salute, così come ha interesse a tutelare la salute di tutti i cittadini dai pericoli dello smog. Allo stesso tempo sono smentite le preoccupazioni sulla presenza di ambulanti, ridotti a poche unità sulle quali è già stata allertata la Polizia municipale. Anche le proteste per la mancanza di eventi di richiamo vengono rigettate al mittente, facendo notare che sono state numerose le iniziative promosse dall’amministrazione per sviluppare l’attrattività del centro e che, ad alcune di esse, i commercianti si sono addirittura opposti. Viene anche rilevato che, da una approfondita ricerca eseguita dall’assessore alle Attività Produttive Croci, è emerso che, circa le paventate chiusure di esercizi commerciali, il rapporto tra quelle che hanno cessato la loro attività all’esterno del perimetro della Ztl e quelle all’interno dello stesso è di 25 a 1, con un aumento di importanti attività che hanno scelto di investire ad Aversa, smentendo, quindi, le affermazioni circa gli effetti negativi del dispositivo di limitazione del traffico sul commercio.
La Ztl è un grande traguardo dal quale non si torna indietro, anche perché viene richiesta e condivisa dalla stragrande maggioranza dei cittadini, anzi, viene lanciata la proposta di un referendum consultivo che dia modo agli aversani di esprimersi per valutare cosa ne pensino realmente della Ztl. Viene, infine, difeso l’operato del sindaco, poiché è innegabile che siano già state date risposte al Prefetto ed alle organizzazioni di categoria, ma che non è accettabile che le stesse abbiano prodotto un documento che ha, essenzialmente, valenza politica che quantomeno insolito per degli operatori commerciali”.