Paura e maggiore presenza di forze dell’ordine. Mentre le condizioni sia fisiche che psicologiche dei due ventenni aversani aggrediti da una baby gang formata da immigrati migliorano, in città si vive un clima di paura e, soprattutto di impotenza. Sono molteplici gli inviti rivolti ai giovani della movida normanna a non percorrere da soli i luoghi isolati o con scarsa illuminazione, proprio come la piazza antistante la casa di reclusione intitolata a Filippo Saporito.
Ma l’episodio di sabato sera, che ha visto due ventenni (quindi non proprio ragazzini) soccombere ad una baby gang di stranieri, dimostra che le forze in campo sono sproporzionate, soprattutto se si pensa che gli aggressori hanno scelto di mandare in ospedale delle persone per impossessarsi di due telefoni cellulari e 25 euro. Per quanto riguarda la presenza delle forze dell’ordine, gli ultimi tre sindaci che si sono succeduti, da Ciaramella a De Cristofaro, passando per Sagliocco, tutti si sono adoperati attraverso richieste specifiche in seno alle riunioni del comitato provinciale per l’ordine pubblico a tentare di ottenere un servizio coordinato tra le diverse forze presenti in città (polizia municipale, carabinieri, polizia di stato e guardia di finanza). Salvo un paio di casi sporadici, nulla in questo senso è stato fatto.
Di conseguenza, il controllo della movida rimane nelle mani di un paio (di numero) di vigili urbani che poco possono fare, anche se i risultati parlano del loro impegno. A fronte di titolari di locali che continuano a vendere alcolici a minori (è sempre di sabato il soccorso del 118 a due minori visibilmente ubriachi) e a ragazzi indisciplinati, soprattutto perché ebbri o drogati (si spaccia senza remore) i due caschi bianchi aversani presenti nelle notti di movida poco o nulla possono fare.
L’AGGRESSIONE E LA RAPINA – In due, entrambi ventenni, picchiati dai componenti di un branco selvaggio composto da giovanissimi immigrati (non nuovi ad episodi del genere) che si sono fatti consegnare i cellulari e i pochi soldi che avevano in tasca, circa 25 euro. Una delle due vittime, infatti, è stata costretta a fare ricorso alle cure dei sanitari del pronto soccorso del locale ospedale “San Giuseppe Moscati” che lo hanno dimesso con una prognosi di dieci giorni a seguito delle botte ricevute dal branco.
Secondo una prima ricostruzione operata dai carabinieri della locale compagnia che, coordinati dal maggiore Terry Catalano, stanno indagando su quanto avvenuto, si tratterebbe di una rapina messa in atto senza armi, ma con percosse ai danni di due giovani, conclusasi con la sottrazione di due cellulari e 25 euro totali. I due avevano parcheggiato la loro auto nella piazza antistante la casa di reclusione che ha preso il posto dell’ospedale psichiatrico “Filippo Saporito” e si stavano incamminando verso il luogo topico della movida normanna, la oramai famigerata via Seggio, quando sarebbero stati avvicinati da un gruppo di giovanissimi extracomunitari che, dopo averli provocati, alla loro reazione, li hanno picchiati, iniziando con spinte alle quali hanno fatto seguire calci e pugni, costringendoli a farsi consegnare i cellulari e il danaro che avevano con loro. Gli investigatori stanno visionando diversi filmati di videocamere di sicurezza presenti nella zona in cui si è verificata l’aggressione per cercare di giungere all’identificazione dei componenti del branco selvaggio che opera in quella zona approfittando della scarsa illuminazione e del fatto che non è trafficata.
Sui social, intanto, si moltiplicano gli appelli a non avventurarsi da soli in quella parte della città durante le serate di movida per evitare aggressioni che possono costare anche care e non limitarsi ai dieci giorni di prognosi. Un appello viene rivolto anche alle forze dell’ordine che, nonostante gli aumenti di organico da parte di polizia e carabinieri, stanno continuando a non tenere nella dovuta considerazione il fenomeno movida che vede giungere in città centinaia di giovanissimi che in poco tempo è in preda ad alcool e a stupefacenti. “Se la dinamica dovesse risultare vera – ha dichiarato il leghista aversano Michele Galluccio – bisognerebbe adottare nei confronti degli autori un provvedimento di espulsione. Chi viene in Italia deve rispettare la legge italiana”.