Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli Nord, su richiesta del pm, ha archiviato il procedimento penale a carico del sindaco di Cesa, Enzo Guida, che lo vedeva indagato per il reato di falso. Il primo cittadino era accusato, in concorso con altri, di aver realizzato un bollettino che attestava dei pagamenti nell’ambito di una pratica di condono. A giorni saranno rese note le motivazioni della sentenza, con il sindaco che convocherà un’apposita conferenza stampa per illustrare la vicenda.
Intanto, affida ad una nota stampa il suo commento, non lesinando critiche alle opposizioni che avevano chiesto a gran voce le sue dimissioni: “Non nascondo che questa storia ‘processuale’ mi ha molto colpito. Ho subìto il clamore mediatico, i titoli in prima pagina dei giornali, i post sui social che auspicavano il mio arresto, le richieste di dimissioni da parte della minoranza, una mozione di sfiducia in Consiglio comunale. Ho atteso in silenzio, rispettando il ruolo ed il lavoro dei magistrati, ma soprattutto rispettando la Costituzione. Ho provato a dimostrare, secondo le leggi, la mia estraneità a delle accuse che mi venivano formulate. Il 29 novembre scorso il pm della Procura della Repubblica di Napoli Nord, lo stesso ufficio che aveva ritenuto di dovermi notificare una informazione di garanzia, ha chiesto che la mia posizione fosse archiviata. Per ora è stata archiviata anche la posizione del dottor Salvatore Sarpo, responsabile dell’Area Finanziaria, ma sono convinto che anche l’ingegner Massaro dell’Ufficio tecnico comunale riuscirà presto a dimostrare la sua estraneità ai fatti”.
“Sento il dovere di ringraziare – continua Guida – i consiglieri comunali di maggioranza che hanno sempre fatto quadrato intorno a me, le forze politiche di maggioranza che mi hanno sostenuto, confidando in me e nella Giustizia. Ringrazio i tanti cittadini che, pubblicamente ed in privato, mi hanno manifestato fiducia, sapendo, senza leggere le carte, che non c’entravo nulla. Ringrazio il mio avvocato Vittorio Giaquinto che, ancora una volta, ha dimostrato un indiscutibile ed elevato spessore professionale e mi ha dovuto ‘sopportare’ nei momenti di sconforto”.
E qui un’altra stoccata alla minoranza consiliare: “Alcuni, senza nemmeno leggere le carte, assettati solo da ‘cieco odio’, a poche ore dalla diffusione della notizia relativa alla notifica dell’informazione di garanzia, si sono affrettati a scrivere, sicuramente con sorriso compiaciuto sulle labbra, comunicati stampa dove chiedevano le mie dimissioni, perché sostanzialmente ‘indegno’ di essere ancora il sindaco. Oltre alle dimissioni, ebbe ad essere presentata una mozione di sfiducia con tanto di manifesto, chiedendo che della vicenda si discutesse in consiglio comunale, nel vano tentativo di sostituirsi ai giudici”. “Parlerò al momento debito; – conclude il sindaco – per ora consiglio a questa gente di studiare l’articolo 27 della Costituzione che, al secondo comma, recita ‘L’imputato non è considerato colpevole fino alla condanna definitiva’. Nel frattempo, continuo a lavorare per la mia amata Cesa”.