Napoli, ingegnere ucciso: arrestato marito di imprenditrice antiracket

di Redazione

Napoli – Non ha risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari Antonio Baldassarre, che ne ha successivamente confermato la custodia cautelare in carcere. Il provvedimento di fermo riguarda il presunto mandante dell’omicidio dell’ingegner Salvatore Coppola (nella foto), avvenuto nel quartiere San Giovanni a Teduccio di Napoli lo scorso 12 marzo.

L’ispiratore dell’assassinio sarebbe il 73enne Gennaro Petrucci, marito dell’imprenditrice antiracket Silvana Fucito. Il provvedimento a carico di Petrucci scaturisce da indagini del Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli e della Squadra Mobile della Questura di Napoli, che, coordinati dalla Dda (pm Sergio Raimondi, Simona Rossi e Maria Sepe) hanno consentito di attribuire il movente dell’omicidio a una disputa immobiliare riguardante una villa da mille metri quadrati a Portici (Napoli).

Petrucci avrebbe assoldato il 64enne Mario De Simone, per l’esecuzione materiale del delitto, in cambio di 20mila euro, come sostengono gli investigatori in base ad alcune intercettazioni. Petrucci, difeso dall’avvocato Antonio Bucci, si trova nel carcere napoletano di Secondigliano. Secondo quanto riferisce il legale, le sue patologie diabetiche e cardiache, sono tenute sotto controllo attraverso la terapia farmacologica. In relazione alla presenza di persone detenute anche per le denunce sporte dalla moglie Silvana Fucito, l’avvocato fa sapere l’indagato “è tenuto in una situazione di serenità e sicurezza”.

Nelle carte del provvedimenti, si legge che Petrucci avrebbe agito “senza manifestare alcun cedimento”, malgrado i suoi 73 anni e “senza che la vita e le sue pregresse esperienze, anche penali, potessero valere da monito o remora”.

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