Quarto, Capuozzo: “Non lascio”. Ma il M5S: “Dimettiti, onestà non ha prezzo”

di Redazione

“I voti della camorra ci fanno schifo”. A dirlo è il sindaco del comune napoletano di Quarto, Rosa Capuozzo, in un video pubblicato su Facebook. “Abbiamo chiuso la porta perché il M5S chiude la porta ai tentativi di infiltrazione”, aggiunge la Capuozzo, che sottolinea come “la lotta alla camorra non ha un colore politico: è una lotta di tutti”.

La dichiarazione di Saviano (leggi qui), prosegue il sindaco, “è frutto dei fatti descritti dai media. Mi sarebbe piaciuto avere da parte sua una telefonata, una chiamata per poter chiarire”. Il primo cittadino di Quarto sottolineando poi che le “dispiace molto” e che ha “stima per lo scrittore, che in materia di camorra è un esperto”.

“Devo essere chiarissima. – prosegue il sindaco – Non c’è nessuna intenzione di dimettermi. Ho il sostegno di tutto il Movimento, di tutti i cittadini di Quarto e le dimissioni non le ho prese in considerazione perché non ci sono i motivi”.

M5S: “Capuozzo si dimetta, l’onestà non ha prezzo” – “La strada dell’onestà ha un prezzo. Il prezzo è dover essere, sempre, senza eccezione alcuna, al di sopra di ogni sospetto”. E per questo “chiediamo con fermezza a Rosa Capuozzo di dimettersi e far tornare ad elezioni Quarto”. L’appello arriva dal blog di Beppe Grillo, dove un post spiega come, nonostante il sindaco non si sia piegato alla camorra, “Occorrono decisioni ferme per dimostrare che nessun infiltrato controllerà mai il M5S”. “Per farlo – prosegue il post – occorre marcare le differenze tra noi e chi ci ha governato finora in modo netto. A Quarto, un Comune già sciolto due volte per mafia, dove il MoVimento 5 Stelle la scorsa estate è stata l’unica lista politica nazionale autorizzata a correre per le elezioni lo abbiamo fatto espellendo un consigliere (poi indagato) perché fece pressioni politiche che contraddicevano il nostro programma. Alla prima avvisaglia abbiamo messo alla porta De Robbio e oggi abbiamo preso consapevolezza di aver inflitto un grande colpo al malaffare”.

Il post prosegue sottolineando che “non ci siamo piegati, non si è piegata Rosa Capuozzo e lo dimostrano gli atti della Procura, che nella vicenda la considerano parte lesa. Questo per noi è un vanto, la testimonianza diretta che un’altra politica, ma soprattutto un altro Paese è possibile”. Ciononostante, “è altrettanto naturale che quando una forza come il M5S cresce con tale rapidità questa possa divenire appetibile, anche per chi, come la mafia, negli ultimi 30 anni è stata abituata a stringere accordi e legami con il sistema partitico di centrodestra e centrosinistra. Viviamo nel Paese delle 5 organizzazioni criminali: Cosa nostra, ‘Ndrangheta, Sacra corona unita, Camorra e oggi, anche grazie al PD, Mafia capitale. Per questo occorre essere ancor più esemplari, soprattutto a Quarto dove c’è il sospetto che alcuni voti fossero stati inquinati”.

Ecco allora che bisogna “dare segnali forti, coraggiosi, in totale discontinuità rispetto a quelli dati dai partiti. Occorrono decisioni ferme per dimostrare che nessun infiltrato controllerà mai il M5S. E siamo pronti a tornare alle urne quando vi è il sospetto che qualcuno ci abbia provato. Noi siamo il M5S e l’esempio vale più di qualsiasi poltrona”, motivo per cui la richiesta è quella delle dimissioni del sindaco.

La vicenda – A Quarto, Comune precedentemente sciolto per associazione mafiosa, un candidato consigliere, Giovanni De Robbio, avrebbe portato in dote al Movimento Cinque Stelle 840 voti ottenuti attraverso pratiche di voto di scambio (il M5s aveva vinto con il 70.79% dei voti, pari a 9.744 preferenze contro i 4.020 degli avversari, ndr). Successivamente avrebbe richiesto per sé la presidenza del Consiglio Comunale e, per un suo amico, l’imprenditore di pompe funebri Alfonso Cesarano, la gestione dello stadio. Non avendo ottenuto niente, secondo quanto dicono le intercettazioni, avrebbe ricattato il sindaco Capuozzo, minacciando di rivelare alla stampa un presunto abuso edilizio. Il primo cittadino, però, non ha ceduto alle pressioni e il consigliere è stato espulso dal Movimento il 14 dicembre 2015 per i suoi “comportamenti palesemente non conformi al programma”.

La cacciata, quindi, è arrivata una decina di giorni prima che ricevesse l’avviso di garanzia. Rosa Capuozzo, invece, non è mai stata indagata ed è considerata parte lesa. Ma perché, si chiedono in molti, il sindaco non ha denunciato l’ex consigliere? La risposta l’ha fornita Beppe Grillo nel suo blog: “Capuozzo non ha denunciato De Robbio perché non si è mai manifestata una minaccia tale da evidenziare un reato penale nei suoi confronti ma solo pressioni e richieste di tipo politico. Pressioni e richieste politiche che sono sempre state respinte dal sindaco e dall’amministrazione di Quarto, in quanto non in linea con il M5S, il suo programma ed i suoi valori”.

Secondo alcuni, però, all’interno del M5s ci sarebbe una corrente che preferirebbe, comunque, un passo indietro del sindaco Capuozzo.

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