Svolta nell’indagine sul caso della 13enne “esorcizzata” portato alla ribalta da “Le Iene” con un servizio firmato da Gaetano Pecoraro (leggi qui). Nel corso della mattinata, la squadra mobile della Questura di Caserta, su disposizione della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, ha dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di: don Michele Barone, 42 anni, sacerdote di Casapesenna, appartenente alla diocesi di Aversa (sospeso, intanto, dal ministero sacerdotale con decreto del vescovo), attinto dalla misura cautelare della custodia in carcere; Luigi Schettino, 40 anni, dirigente della Polizia di Stato, assegnato agli arresti domiciliari; Cesare Tramontano, 51 anni, e la moglie Lorenza Carangelo, di 48, entrambi di Maddaloni, genitori della 13enne, finiti anch’essi ai domiciliari. Il sacerdote è stato arrestato all’aeroporto di Capodichino dopo essere rientrato da un pellegrinaggio a Cracovia.
Le indagini – fa sapere la Procura – hanno consentito di stigmatizzare un contesto criminale inquietante, che vede quale protagonista il sacerdote appartenente alla diocesi di Aversa. Questi, agendo senza l’autorizzazione del vescovo diocesano e, dunque, in totale spregio delle regole e delle prescrizioni dell’organizzazione clericale, ha perpetrato su numerose donne – tra le quali la minore T.A. e la giovane C.R. – medievali e brutali riti esorcisti, le cui modalità esecutive hanno concretizzato la realizzazione delle fattispecie incriminatrici della violenza sessuale aggravata e dei maltrattamenti in famiglia.
In particolare, riferiscono gli investigatori, Barone, ingenerando nelle giovani donne la convinzione di essere possedute dal demonio, ha carpito la loro buona fede e le ha sottoposte a trattamenti disumani e profondamente lesivi della loro integrità fisiopsichica, nonché della loro dignità. Infatti, nel corso di “quotidiani” riti di liberazione e purificazione dell’anima, sia T.A. che C.R., ma anche numerose altre vittime, sono state violentemente percosse, brutalmente ingiuriate costantemente minacciate e costrette a subire, contro la loro volontà, atti sessuali, consistiti in palpeggiamenti in zone erogene, nella sottoposizione forzata a denudazione e nella aberrante prassi di dormire, nude, insieme al prete e alla sua amante. Inoltre, sempre su indicazione del sacerdote, le giovani donne sono state costrette a sospendere i trattamenti farmacologici cui erano in precedenza sottoposte per gravi patologie da cui erano affette e, addirittura, sempre a seguito di dictat del prelato, hanno sospeso la normale alimentazione e si sono nutrite, per mesi, con flebo di glucosio e/o latte e biscotti.
Le attività investigative hanno consentito, inoltre, di accertare la perpetrazione di ulteriori ipotesi di violenza sessuale aggravata, perpetrate da Barone ai danni di S.F., la quale, sempre in virtù di una profonda manipolazione psicologica subita a seguito dell’interlocuzione col sacerdote e in evidente condizione di inferiorità fisica e psicologica rispetto allo stesso, è stata costretta, in più circostanze, a compiere e a subire atti sessuali, con la minaccia che, nell’ipotesi di rifiuto, sarebbe stata certamente “punita” dalla Madonna, da San Michele e da altri Angeli e Santi.
Le ordinanze cautelari hanno riguardato anche i genitori della minore, i quali hanno partecipato a numerosi episodi di maltrattamento, contribuendo consapevolmente e volontariamente alla realizzazione dei feroci soprusi ai danni della figlia. Cesare Tramontano, padre della 13enne, in concorso con il dirigente della Polizia di Stato, Schettino, ha cercato, insieme a Barone, di costringere la sorella di T.A. a ritirare l’esposto presentato presso il commissariato di Chiaiano e volto a denunciare le gravissime condotte perpetrate ai danni della minore. Schettino, adepto della setta riconducibile a don Michele Barone, è stato ritenuto responsabile, in concorso, anche dei maltrattamenti subiti da T.A., non avendo impedito il protrarsi della condotta criminosa, pur avendone piena contezza e avendo l’obbligo giuridico di impedire l’ulteriore protrazione dell’evento criminale.
Le indagini sono state condotte attraverso l’escussione di numerose persone informate sui fatti, l’acquisizione di documentazione sanitaria, la realizzazione e l’acquisizione di videofilmati – anche quelli utilizzati da Le Iene – e intercettazioni telefoniche e ambientali.
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