Quattro feriti, di cui uno grave. E’ il bilancio della notte di Capodanno caratterizzata non solo da esplosioni di fuochi d’artificio ma anche di armi da fuoco. Un’incivile e pericolosa “abitudine” che, nonostante siamo arrivati ormai al 2020, ancora stenta ad abbandonare qualche “ciuccio patentato”.
Ad Aversa è giunta in codice rosso al Pronto soccorso dell’ospedale “Moscati” una ragazza di 19 anni, residente nella zona delle case popolari al confine con Teverola, colpita da un proiettile vagante all’addome, poi fuoriuscito da un gluteo, mentre era affacciata al balcone della sua abitazione. Nonostante la ferita grave, non è in pericolo di vita. Sul caso indagano gli agenti del locale commissariato di Polizia di Stato, coordinati dal primo dirigente Vincenzo Gallozzi.
Intanto, arriva la condanna del sindaco aversano Alfonso Golia: “È vergognoso che ancora ci sia chi spara colpi d’arma da fuoco per la fine dell’anno. Di fronte al totale disprezzo delle regole, della convivenza civile è difficile trovare espressioni adeguate. Spero che l’indagine, immediatamente avviata dagli agenti di polizia del commissariato della nostra città e dalla scientifica, sia rapida e che chi ha premuto quel maledetto grilletto venga assicurato alla giustizia. Alla ragazza ferita auguro che possa tornare quanto prima alla sua vita normale”.
Sempre ad Aversa un ragazzo ha perso due falangi in seguito all’esplosione di un petardo. Altri due incidenti si sono registrati a Maddaloni e a San Nicola la Strada dove, rispettivamente, un 24enne e un 58enne, sono rimasti feriti a seguito del maneggio di “botti”, con prognosi di 15 e 10 giorni. Restando in Campania, 48 feriti si sono registrati tra Napoli e provincia. Episodi analoghi anche in altre zone d’Italia, il più grave ad Ascoli Piceno dove un 26enne è deceduto nel tentativo di disinnescare un principio d’incendio (leggi qui).