Il calcio ricomincia da domenica. Senza pubblico gli stadi non a norma

di Antonio Taglialatela

partite senza pubblicoGià da domenica il calcio potrebbe ripartire ma con il rischio della maggior parte degli stadi a porte chiuse. Mercoledì il Consiglio dei Ministri si riunirà per varare norme d’urgenza contro la violenza.

Giuliano AmatoE’ la sintesi del vertice tenutosi ieri pomeriggio a Palazzo Chigi, alla presenza del sottosegretario Enrico Letta, dei ministeri dell’Interno Giuliano Amato e dello sport Giovanna Melandri, del presidente del Coni Gianni Petrucci e del commissario straordinario della Federcalcio Luca Pancalli. Tutti insieme erano arrivati poco prima delle 17 da Catania, dove avevano assistito ai funerali di Filippo Raciti, l’ispettore ucciso venerdì scorso durante gli scontri di Catania. Al momento nessuna decisione definitiva, solo parole e proposte. Restano da vedere le norme, da scrivere nel decreto legge che verrà varato mercoledì dal Consiglio dei Ministri. E poi nella legge delega che riformerà l’intero settore, a partire dagli stadi di proprietà delle società e dal rapporto tra queste e il tifo organizzato. Il tutto, però, a partire dal prossimo campionato. La stagione 2006/2007 riprenderà, salvo colpi di scena, da domenica, contrariamente alle due settimane di stop ipotizzate in un primo momento. Per il commissario della Figc, Pancalli, esistono le “condizioni Giovanna Melandritecniche”, anche se la decisione ufficiale sarà resa nota mercoledì. Molti gli stadi che resteranno vuoti: il ministro Amato non farà aprire quelli che non sono in regola col decreto Pisanu (tornelli, videosorveglianza, biglietti nominativi), anche se il numero degli impianti a norma (ora sono cinque) salirà a 7-8 per la Luca Pancallidecadenza dell’obbligo di un parcheggio riservato agli ospiti. Resta però un dubbio: quello della possibilità di abbassare la soglia di spettatori, stabilita in 10.000 dal Decreto Pisanu. Si parla di 7000. Un “escamotage” per aprire al pubblico anche gli stadi non a norma? Senza contare le difficoltà rilevanti per quei club che poggiano su un numero di abbonati superiore. Di questo il Governo dovrà tenerne conto. Altro dubbio riguarda il provvedimento sul tifo organizzato. Amato ha riferito che non ci sarà più la vendita a blocchi dei biglietti. Ma, visto che i tifosi possono comunque acquistare il biglietto singolarmente, ciò basterà ad impedire gli esodi di massa? Saranno introdotti il “Daspo” (divieto di ingresso allo stadio) preventivo, esteso anche ai minori, e l’arresto in flagranza di reato differito alle 48 ore. Amato pensa di far svolgere ai violenti interdetti allo stadio dei lavori di interesse collettivo: come ad esempio pulire i bagni mentre si gioca la partita. Si è discusso anche de futuro, con stadi di proprietà delle società, sicurezza interna garantita dagli steward, forze dell’ordine all’esterno degli impianti.?

Francesco CarusoIntanto, mentre il Governo si riuniva per dire “no alla violenza”, l’ex No Global e oggi deputato di Rifondazione Comunista, Francesco Caruso, sosteneva che “negli stadi la polizia carica ancora come negli anni Cinquanta. Manganella nel mucchio, chi trova trova, e se trova un ragazzino che non c’entra e inciampa, come dire, non esita”. E ancora: “Dico di più: forse è il momento di riprendere in considerazione una proposta di legge di Rifondazione, quella che chiede la possibilità di identificare le forze dell’ordine”. Parole che, anche se rettificate dopo qualche ora da Caruso (“…le mie dichiarazioni sono state travisate”) hanno destato indignazione non solo nel centrodestra ma anche negli alleati di governo. “Perla di idiozia”, ha commentato il ministro Melandri ieri sera a “Porta a Porta”. In difficoltà anche il leader di Rifondazione e presidente della Camera, Fausto Bertinotti, che ha alzato le mani: “Non sono l’angelo custode di Caruso, è un deputato e si assume la responsabilità di quel che dice”.

Tornando ai provvedimenti del Governo, mercoledì si deciderà se approvare una legge delega o meno. Nel primo caso, la formulazione dei principi della legge sarebbe molto più rapida, spetterebbe poi al governo il compito dei decreti attuativi. Nel secondo, i tempi di approvazione si allungherebbero. Per questo è possibile anche il doppio binario: parte della legge in delega, parte in norme dirette.


Punto per punto ecco le proposte emerse nel vertice di ieri:


DIVIETO STADIO PREVENTIVO, A PULIRE I BAGNI (nel decreto): cambia il famoso DASPO, l’interdizione dalla partita che finora colpiva chi si era reso colpevole di reati da stadio. Sarà svincolato da aspetti penali, basterà cioè una denuncia o un rapporto di polizia che segnali la pericolosità sociale. Così, l’interdizione riguarda anche i minori. Per evitare che la firma in questura tra primo e secondo tempo sia seguita da un viaggio allo stadio il Viminale pensa di impegnare i diffidati in lavori di pubblica utilità per tutta la partita: esempio citato da Amato, ?pulire i bagni?. La diffida salirà, dai tre anni fino ai possibili 10, come in Inghilterra.

ARRESTO IN DIFFERITA SALE A 48 ORE (dl): la polizia potrà arrestare in flagranza di reato differita fino a 48 ore chi è riconosciuto colpevole di un reato grazie a una foto o ad altri mezzi (riprese); cade la dizione ?con altre prove?, che aveva sollevato dubbi di costituzionalità.

TRASFERTE PIÙ CONTROLLATE, NO BLOCCHI BIGLIETTI (dl): sarà vietato alla società ospitante di cedere a quella ospitata per la vendita blocchi di biglietti: i tifosi che vorranno andare in trasferta dovranno comprare singolarmente, e nominativamente, i tagliandi. In sostanza, niente più torpedoni di ultras.

SICUREZZA E STADI, NIENTE PIÙ PREZZO DEL POLLO (dl): basta al cosiddetto ‘prezzo del pollo’, ovvero quelle società che per aggirare il limite dei 10.000 posti entro il quale adeguarsi al decreto Pisanu dichiarano agibilità per 9.999 spettatori: la soglia entro la quale lo stadio deve essere a norma sicurezza (tornelli) sarà 6.500-7000 posti.

STOP AGEVOLAZIONI A TIFOSI CHE PROPAGANDANO VIOLENZA (dl): sarà fatto divieto ai club di offrire agevolazioni ad associazioni di tifosi non in regola, o che propagandino con ogni mezzo la violenza.

BASTA CON LA MALA INFORMAZIONE (dl): è il punto più delicato del decreto, i tecnici già sanno che sarà difficile tradurlo. Ma ci sarà l’obbligo di mettere in campo un’informazione adeguata e persuasiva contro quella di alcuni organi locali (il pensiero è alle radio) fautori dell’idea “avversario=nemico”.

PENE PIÙ SEVERE ED AGGRAVANTI (disegno di legge): saranno inasprite le pene per chi detiene o per chi lancia oggetti contundenti o violenti. L’incremento sarà modulato anche per rendere inattaccabile l’arresto in flagranza differita. Introdotta l’aggravante specifica del danno alle forze dell’ordine

STRISCIONI AL BANDO (ddl): è solo un’ipotesi, sulle tracce della ricetta spagnola dove sono vietate anche bandiere. È un punto che divide gli esperti, si vedrà in queste ore se introdurre il divieto di esposizione di striscioni di qualsiasi tipo.

BASTA DEROGHE, STADI A NORME O PORTE CHIUSE (ddl): l’indicazione di prassi è già immediata, l’ha fornita Amato annunciando che d’ora in poi se lo stadio non è a norma si gioca a porte chiuse. Ma nel ddl ci saranno ?misure immediate per l’applicazione e l’adattamento del decreto Pisanu? in materia di stadi.

LA POLIZIA FUORI, GLI STEWARD DENTRO (ddl): sarà stabilito che l’ordine pubblico al di fuori degli impianti spetta, di norma, alle forze di pubblica sicurezza. Dentro, invece, ogni club dovrà avere una propria forza privata, i famosi steward, per controllare il pubblico. Sarà il Coni a formare e pagare l’istruzione di questi ‘agenti’.

E IN FUTURO STADI DI PROPRIETÀ (ddl): il disegno di legge stabilirà un principio per gli anni avvenire. Le società di calcio potranno solo avere stadi di proprietà o in concessione pluriennale.

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