Altri venti sindacalisti della Fiom-Cgil tra gli indagati della Procura di Milano nell’ambito dell’inchiesta sulle nuove Brigate Rosse che ha portato lunedì scorso all’arresto di 15 presunti brigatisti.
Dei venti nuovi indagati, almeno cinque rivestirebbero l’incarico di delegati di fabbrica e sarebbero impegnati nelle delicate trattative di rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Inoltre, effettuate una settantina di perquisizioni, ma non tutte le persone che ne sono state oggetto sono indagate. Oggi, intanto, ci saranno gli ultimi interrogatori dei 15 arrestati, tra cui Alfredo D’Avanzo, 49 anni, dichiaratosi “prigioniero politico” e considerato dall’accusa leader delle nuove Br. D’Avanzo era stato condannato nel 1982 a 10 anni di carcere per rapina e nel 1998 era stato fermato a Parigi, su richiesta della magistratura italiana, ma era stato liberato alcuni giorni dopo. Lunedì è stato arrestato a Raveo, un piccolo centro agricolo a settanta chilometri da Udine. Altro arrestato è Bruno Ghirardi, 50 anni, ex appartenente ai Colp (Comunisti organizzati per la liberazione del proletariato) che era libero dopo aver scontato 20 anni di prigione per una condanna subita nel 1984. Gli altri arrestati sono Davide Bortolato, 36 anni; Amarilli Caprio, 26 anni; Massimiliano Gaeta (31), Claudio Latino (49), Alfredo Mazzamauro (21), Valentino Rossin (35), Davide Rotondi (45), Federico Salotto (22), Andrea Scantamburlo (42), Vincenzo Sisi (53), Alessandro Tochi (24) e Salvatore Scivoli (54). Sempre oggi, a Monza, si terrà l’udienza di convalida per le altre quattro persone arrestate con l’accusa di istigazione a delinquere: queste affiggevano manifesti di solidarietà agli esponenti del Partito comunista politico-militare ora in carcere.
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