ROMA. Ieri è stato diffuso un video, recapitato ad “Emergency”, dove appare il giornalista di Repubblica, Daniele Mastrogiacomo, rapito in Afghanistan undici giorni fa. “Sono Daniele Mastrogiacomo, giornalista di Repubblica, oggi è lunedì 12 marzo, sono le 8 del mattino qui in Afghanistan. Mi trovo con un gruppo di talebani convinti che siamo entrati illegalmente nel loro territorio”.
Così dice il reporter che nel filmato, della durata di circa due minuti, fa appello alla sensibilità del governo italiano e al presidente del Consiglio Romano Prodi affinché agiscano per il rilascio suo e degli altri due afgani rapiti con lui. Mastrogiacomo si presenta come “il figlio di Mario” (definizione usata dai talebani quando avevano rivendicato il sequestro di “un giornalista che ha un padre di nome Mario”) e dice alla moglie Luisella e ai figli Alice e Michele di “stare tranquilli” perché lo rilasceranno. “Occorre solo un po’ di pazienza, sono sicuro che mi state vicino”, ha detto. Il giornalista appare nel video in primo piano, a volto completamente scoperto, con uno scialle avvolto al collo. Si udiscono le voci fuori campo di altre persone, probabilmente i rapitori e lui, ad un certo punto, gira la testa, per ascoltare le loro istruzioni. Il filmato è stato dato dall’organizzazione umanitaria “Emergency” di Gino Strada alle autorità italiane. L’inchiesta è affidata alla Procura della Repubblica di Roma che, attraverso il pm Franco Ionta, capo del pool antiterrorismo, verificherà l’autenticità della data di registrazione (12 marzo 2007, come detto dal giornalista) e i particolari del luogo dove è stato girato il video. Intanto, l’appello di Repubblica per la liberazione di Mastrogiacomo ha raggiunto quota 65mila firme e domenica prossima tutti i partecipanti alla maratona di Roma indosseranno maglie e gadget con lo slogan “Liberate Daniele”.
IL VIDEO
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