TEVEROLA. Nell’ultima seduta consiliare, tenutasi lo scorso 13 marzo, l’opposizione aveva abbandonato l’aula perché riteneva illegittima la convocazione della seduta, firmata dall’ex vicesindaco Maurizio Di Chiara nonostante quest’ultimo non fosse mai stato eletto alla carica di presidente del consiglio.
Protesta che, comunque, non bloccava il sindaco Biagio Lusini e la maggioranza che approvavano tutti i punti all’ordine del giorno e concludevano i lavori consiliari. Ora, l’opposizione annuncia che saranno inviati in Prefettura tutti gli atti della seduta, per stabilirne la legittimità. Intanto, per sabato 31 marzo è in programma un’altra seduta dell’assise, anche stavolta convocata da Di Chiara ma con la sigla “Il presidente del Consiglio f.f. (facente funzioni)”. Ennesima mossa che trova puntuale la critica della minoranza: “A questo punto ci chiediamo quale delle due convocazioni era sbagliata o se sono sbagliate entrambi, visto che dalla seduta del 13 marzo ad oggi nulla è cambiato”, commenta il consigliere di Alleanza Nazionale Raffaele Improta. Lo stesso poi sottolinea: “Il Comune versa in una paralisi totale dal punto di vista amministrativo, perché dopo il rimpasto di gennaio ancora non riescono a mettersi d’accordo sulle deleghe, e delle commissioni, al momento bloccate. La mancanza preoccupante di sensibilità istituzionale e del rispetto dovuto alle normative che regolano la vita delle istituzioni è un dato che An intende rimarcare, invitando i cittadini a riflettervi”. Improta, inoltre, esprime il biasimo del suo partito “per il mancato rispetto dovuto al ruolo dell’opposizione, che ha tutto il diritto di vedersi spiegate le ragioni di una crisi politica che ha travolto la precedente giunta portando alla nomina di nuovi assessori attraverso un percorso politico che ignoriamo e di cui è doveroso dare conto al consiglio”. Infine, l’alleanzino ripropone la diminuzione degli assessori, da 6 a 4: “Visto che i risultati da loro raggiunti non sono dei migliori, allora cerchiamo di ridurre sprechi economici”.