Pip Teverola, il Tar potrebbe inviare commissario ad acta

di Antonio Taglialatela

area PipTEVEROLA. Il Tar starebbe per nominare un commissario ad acta da inviare al Comune di Teverola per produrre la documentazione sui Pip finora richiesta ma non ottenuta da alcuni proprietari interessati agli espropri. A riferirlo sono stati gli stessi proprietari dopo che il Comune non ha ottemperato all’obbligo di fornire gli atti, come disposto dalla quinta sezione del Tar Campania lo scorso 21 dicembre.

Sede del Tar di NapoliQuella dei Pip è una vicenda che va avanti da 4 anni. Nel 2003, i proprietari presentarono un primo ricorso contro la procedura intrapresa dal Comune, al quale seguì, nel gennaio 2006, un secondo ricorso contro i decreti di esproprio notificati dall’Ente. Entrambi i ricorsi sono ancora pendenti e, nel frattempo, i lavori nell’area Pip sono quasi interamente terminati, con l’amministrazione comunale che ha sempre ritenuto corretta e trasparente la procedura utilizzata sia per il progetto che per la gara d’appalto. Quest’ultima questione degli atti è iniziata lo scorso 8 settembre quando i proprietari di terreni attualmente solo “occupati” chiedevano al Comune copie di grafici di progetto, di permessi a costruire e destinazioni d’uso di alcuni edifici presenti nell’area Pip e confinanti con i loro stessi terreni. Non avendo ottenuto alcun riscontro dal Comune i proprietari ricorrevano al Tar per reclamare il diritto di accesso agli atti. I giudici amministrativi, riunendosi in camera di consiglio, ordinavano all’Ente di espletare gli adempimenti e rinviavano ogni altra eventuale decisione all’8 marzo scorso. A tale data il Comune ancora ha provveduto a fornire gli atti ai proprietari e, pertanto, come dicevamo, il Tar potrebbe inviare un commissario ad acta. Nell’arco di questo tempo, i proprietari investivano della situazione anche la Prefettura di Caserta che ordinava ai carabinieri della stazione di Teverola di svolgere indagini a riguardo. Gli uomini dell’Arma convocavano i proprietari e rimettevano tutti gli atti alla magistratura. “Noi vogliamo soltanto far valere i nostri diritti”, dicono i proprietari, che contestano l’importo delle indennità di esproprio che gli si vuole assegnare per la cessione dei loro terreni. “Il Comune – spiegano – pretende che dobbiamo cedere i terreni sulla base di valori agricoli, cioè ad un prezzo irrisorio, quando invece gli stessi terreni sono di gran valore. Ciò è confermato dal fatto che un capannone in quella zona viene venduto a circa 800 euro al metro quadrato, come risulta da alcune agenzie immobiliari del paese”. Poi si chiedono: “Perché ogni volta che richiediamo al Comune e all’ufficio tecnico dei documenti riguardanti i Pip non ci viene mai dato niente? Se l’Ente è in regola con la procedura e tutti gli atti inerenti perché non ottempera agli obblighi sanciti dalle legge sulla trasparenza degli atti amministrativi?”. “Speriamo – concludono i proprietari – che l’autorità giudiziaria da noi interpellata metta la parola fine a questa vicenda”.

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