ROMA. “Caro Piero, siamo già lo stesso partito. Abbiamo le stesse priorità”. Francesco Rutelli chiude il suo intervento al Congresso, che segna l’addio alla Margherita, rivolgendosi a Piero Fassino, seduto in platea, e usando il “noi”.
Il segretario dei Ds aspetta che Rutelli finisca di parlare e, tra gli applausi, lo raggiunge sul palco. Il rimando all’assise della Quercia, chiusasi ieri a Firenze, torna più volte nel discorso di Rutelli. “Se qualcuno dovesse trovare una definizione per i due congressi io direi due parole: passione e maturità. Nel nostro congresso e in quello dei Ds – dice Rutelli – ci sono vene di autentica passione e di vera maturità”. La maturità con la quale, ad esempio, ricorda Rutelli, “il congresso della Margherita ha votato un ordine del giorno presentato dai giovani di Ds e Dl sulla laicità e a favore dei Dico ed insieme è stato votato anche un ordine del giorno che tenesse la famiglia al centro dell’azione del governo”. Il leader della Margherita rivendica “il punto di svolta” rappresentato dai due congressi verso il Partito Democratico. Un progetto verso cui, fino a pochi mesi fa, c’era “cinismo e incredulità”. “Sono convinto che la generosità che noi mettiamo in campo – afferma – la generosità di chi non guarda agli interessi propri, ma si getta in una grande avventura così importante, questa generosità sara ricambiata dal popolo italiano”. Rutelli infine conferma la “lealtà all’alleanza con la sinistra radicale”. “Non so se cambia un’era, ma certo passa una stagione. Nel centrodestra Berlusconi ha proposto il partito unico e si stanno riaggregando posizioni nella sinistra radicale. Quello che voglio dire è che nel momento in cui noi tracciamo il Pd confermiamo lealmente l’alleanza presa con i partiti della sinistra radicale, compito assunto davanti agli elettori e che porteremo a termine”. A conclusione del suo intervento, Rutelli è stato acclamato presidente dai delegati del congresso della Margherita. (Adnkronos)