ROMA. “Basta sermoni e più impegno per il Partito Democratico”. Il segretario dei Ds, Piero Fassino, risponde così al ministro della Difesa Arturo Parisi che ha chiesto maggiori chiarimenti circa il metodo con cui sta nascendo il nuovo soggetto politico.
In particolare, Parisi e altri come Walter Veltroni e Filippo Andreatta temono una “fusione fredda” tra Ds e Margherita. “Sono stanco, tutte le mattine che salgo su un treno per partecipare ad iniziative sul Partito Democratico devo leggere qualche sermone. Ecco, se Parisi ha chiesto di spiegarmi meglio, mi sono spiegato meglio”, ha tuonato Fassino, aggiungendo: “Chi ha qualcosa da dire lo dica, ma faccia anche qualcosa e si impegni senza deprimere la volontà di partecipazione degli altri. Io nel Partito Democratico ci credo e per esso metto ogni giorno la pelle sul bastone”. Sulla questione della “fusione a freddo”, Fassino ha poi replicato: “Quando i teatri e i cinema che io frequento per incontrare la gente, perché non sto dietro una scrivania, sono affollati, questo dimostra che c’è disponibilità e volontà. E abbiamo tutti l’interesse a valorizzare e a non svilire tutto ciò”. Immediata è arrivata la controreplica di Parisi: “Fassino si spieghi meglio, proprio non riesco a capire di cosa parli”. Sulla costituzione del PD vi sono l’intenzione di Fassino di “allargare” quanto più possibile il nuovo soggetto e l’idea dei coordinatori dell’Ulivo di indire le primarie a metà ottobre e chiamare gli elettori del centrosinistra ad eleggere l’assemblea costituente del nuovo partito.