Atti mancanti del Prg, opposizione infuriata

di Antonio Taglialatela

Gennaro CasertaTEVEROLA. Il prossimo 5 aprile scade il termine per la presentazione delle osservazioni di rito al nuovo Piano Urbanistico Comunale (ex Prg) adottato lo scorso 18 dicembre dal commissario ad acta della provincia. Ad oggi l’opposizione consiliare ancora non dispone della documentazione necessaria per presentare le osservazioni.

Francesco CaputoDocumentazione che lo scorso 19 gennaio, quando i consiglieri di minoranza Gennaro Caserta e Francesco Caputo si recarono presso gli uffici comunali per ottenerla, risultò mancante. Ciò indusse gli stessi esponenti dell’opposizione ad inviare, tramite raccomandata, un esposto alla Prefettura di Caserta. Da allora sono trascorsi più di due mesi ma finora non c’è stato alcun intervento da parte dell’organo di governo. “Mancano pochi giorni alla scadenza delle osservazioni e siamo impossibilitati ad agire. Se noi, che siamo consiglieri comunali, abbiamo difficoltà a reperire gli atti e non veniamo minimamente considerati dalla Prefettura, figuriamoci i cittadini interessati, molti dei quali si sono rivolti a dei legali per presentare ricorsi”, afferma il consigliere Caserta. I documenti mancanti sono, nello specifico, le copie delle osservazioni al Prg presentate dai cittadini nel 2002 (anno della prima adozione dello strumento urbanistico da parte del consiglio comunale) e delle controdeduzioni del commissario ad acta alle osservazioni. “Quando andammo in Municipio per chiedere gli atti – racconta Caserta – il direttore generale ci riferì che gli stessi erano in possesso del commissario ad acta. Vista la risposta, facemmo presente che gli atti dovevano allora esserci nella casa comunale, precisamente negli archivi dell’ufficio tecnico comunale, in quanto è lì che è insediato l’ufficio del commissario”. Per l’opposizione il nuovo Puc sarebbe illegittimo: “La delibera di adozione è stata emanata dal commissario ad acta, un organo non più abilitato a tale adempimento, visto che l’articolo 9 della legge regionale 11 agosto 2005, al comma 5, recita che i commissari ad acta, incaricati dalle province in base agli articoli 1 e 2 della legge regionale 17/82, e nominati precedentemente all’entrata in vigore della legge regionale numero 16 del 2004, sono decaduti”.

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