AVERSA. Una rete a maglie sempre più strette per avviare un capillare lavoro di prevenzione delle complicanze del diabete su tutto territorio. E’ stato questo il senso del primo degli incontri tenutosi tra diabetologi, nutrizionisti, dietologi ed epidemiologi dell’Asl Ce2.
Nell’occasione sono stati anche discussi i risultati dello Studio Quadri condotto dal Servizio di epidemiologia insieme ad operatori dei distretti sanitari, per valutare la qualità dell’assistenza nei pazienti diabetici e per fornire risposte tagliate su misura alle esigenze riscontrate. Un punto di partenza per favorire il più ampio coinvolgimento di tutti i professionisti impegnati nella gestione del diabete, ed in particolare dei medici di medicina generale, in modo da garantire una maggior efficacia degli interventi assistenziali. L’intenzione è quella di porre in essere una serie di programmi finalizzati a promuovere una gestione personalizzata dell’assistenza oltre a garantire un elevato livello di integrazione dei vari operatori coinvolti nell’assistenza ai diabetici. “Sarà importante – riferisce il direttore generale dell’Asl Ce2, Angela Ruggiero – promuovere la più ampia diffusione delle eccellenze assistenziali attualmente disponibili in alcune realtà della nostra Asl e, nel frattempo, garantire un attento monitoraggio degli interventi posti in essere”. Lo scopo è quello di individuare e valorizzare i programmi d’intervento in linea con gl’indirizzi tracciati dal piano regionale della prevenzione del triennio 2005-2007 per quanto attiene le complicanze del diabete, attraverso la condivisione e l’implementazione delle linee guida e degli standard assistenziali attualmente disponibili. Lo studio Quadri (scarica), effettuato preliminarmente allo scopo di razionalizzare i campi di intervento, prende spunto dalle indicazioni regionali in materia (Linee di indirizzo per l’organizzazione dell’attività diabetologica) e dal progetto Igea del ministero della Sanità: l’analisi dei risultati ha permesso di conoscere alcuni dei principali aspetti che caratterizzano la popolazione con diabete, di età compresa tra i 18 ai 64 anni, residente nella Asl normanna. È emerso, così, che il 71% dei diabetici si rivolge, per la propria assistenza, ad un centro diabetologico e una stessa quota controlla la glicemia con antidiabetici orali mentre, tra le condizioni più frequentemente associate al diabete, l’ipertensione arteriosa è risultata la più diffusa (64%) seguita dall’ipercolesterolemia (42%). Il 41% dei diabetici risulta, inoltre, già affetto da almeno una delle temibili complicanze della patologia (malattie cardio vascolari, malattie renali, malattie oculari, malattie nervose) e poco più della metà (il 56%) esegue con la frequenza attesa i controlli necessari per tenere a bada l’iperglicemia. L’abitudine al fumo, fra i comportamenti a rischio che peggiorano l’evoluzione del diabete, è risultata particolarmente diffusa nei maschi (71%) ed altrettanto significativo è il dato sull’eccesso di peso: nonostante l’84% dei diabetici ha problemi di sovrappeso o obesità soltanto la metà, tra questi (il 51%), sta facendo qualcosa per dimagrire. Allo stesso tempo le persone con diabete esprimono, comunque, un giudizio positivo sui servizi sanitari ricevuti con circa il 90% del gradimento per quanto concerne orari, accessi, pulizia, ma anche chiarezza, cortesia e disponibilità del personale. “Ed è questa un’importante opportunità – afferma Angelo D’Argenzio, dirigente medico del Servizio di Epidemiologia – per migliorare l’interazione e l’alleanza tra medico e paziente, unica strada per impedire la progressione del diabete ed assicurare, nel contempo, una buona qualità di vita”. Lotta ai comportamenti dannosi legati al fumo, all’eccesso di peso e alle abitudini sedentarie, miglioramento della conoscenza dei rischi connessi alla malattia e rispetto della periodicità dei test di controllo, saranno questi alcuni dei temi che vedranno implementati progetti ed interventi per garantire una campagna di prevenzione mirata ed efficace.