SAN NICOLA LA STRADA (Caserta). La delegazione regionale campana del “Movimento Internazionale per la Pace” ha conferito al giornalista sannicolese Nicola Ciaramella la nomina di “amico e testimone della pace” per il suo notevole impegno nel campo dell’informazione locale.
Impegno profuso soprattutto nell’ambito della battaglia contro la discarica “Lo Uttaro” che Ciaramella, direttore della testata in versione web e cartacea “Corriere di San Nicola”, sta portando avanti da mesi con indomito coraggio e riconosciuta professionalità. Di per sé esplicativa la motivazione fornita dalla cantautrice e rappresentante del movimento Agnese Ginocchio (conosciuta anche come la “Joan Baez del Sud”): “Siamo grati al giornalista Ciaramella per quanto apportato a favore della causa di Pace e di Giustizia, circa la vicenda della discarica ‘Lo Uttaro’ attraverso una corretta, costante ed aggiornata informazione riportata sul Corriere di San Nicola, avendo offerto ampio spazio alla vicenda attraverso le voci popolari che giungevano da più parti, ovvero dalla società civile e dai testimoni di Pace (e non solo dai politici), ed avendo Egli per primo diffuso sulla sua testata d’informazione la canzone di protesta contro la discarica ‘Fermate il Mostro’, composta dalla Ginocchio”. 54 anni, giornalista pubblicista, dopo un lustro di “gavetta” maturata al fianco del suo grande maestro Nicola Di Monaco, Ciaramella ha fondato e diretto le due testate (“Il Ponte” ed il “Corriere di San Nicola”, entrambe autofinanziate) che hanno fatto la storia della stampa sannicolese. “Ringrazio di vero cuore – questo il suo commento all’indomani della notizia del premio – innanzitutto la immensa Agnese Ginocchio, della quale va lodato lo spirito di abnegazione con cui si batte, a tutti i livelli, per la tutela dei diritti umani, sociali ed ambientali e per la riscoperta dei valori universali della libertà e della democrazia. Il mio grazie va, inoltre, a tutti coloro che, attraverso il ‘Movimento per la Pace’ e nell’imprescindibile segno dell’umano rispetto, lottano costantemente per ideali sì grandi ed impegnativi, contribuendo in maniera determinante all’affermazione dei diritti alla difesa e alla salvaguardia dell’ambiente che ci circonda. Ma è un riconoscimento che non credo assolutamente di meritare, tanto piccolo, insignificante e quasi invisibile è il mio contributo ad una causa che ha vissuto, tra l’altro, di atti di autentico eroismo da parte di molti suoi protagonisti. Lo accetto, comunque, e ne sono orgoglioso per l’autorevolezza dalla quale mi giunge, esclusivamente quale incoraggiante sprone per continuare, con rinnovato ardore, il mio impegno per una società più vivibile e più a misura d’uomo”.
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