NAPOLI. “Disastro sanità in Campania: facciamo chiarezza sulle responsabilità”. Lo gridano a gran voce le rappresentanze sindacali di base del pubblico impiego, servizi, industrie e settore privato contro i sindacati di Cgil, Cisl e Uil.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
La maldestra “sceneggiata” messa in atto dalle Federazioni Provinciali CGIL – CISL – UIL di Napoli e di alcune altre province della Campania, per protestare contro i tagli alla Sanità, al personale e al salario degli operatori, nonché contro l’istituzione dei ticket e delle tasse locali, per tutti i cittadini, altro non è che il tentativo di passare per vittime di questa situazione, piuttosto che corresponsabili. Una strategia, già usata altre volte dai sindacati confederali, giocata sullo sdoppiamento dei livelli di responsabilità. Infatti mentre i provinciali fanno i “conflittuali”, i vertici regionali sono impegnati con i politici e le istituzioni, a “risolvere” il problema scaricandolo sui cittadini e sugli operatori. Nel contempo le loro strutture aziendali stipulano accordi con le DD.GG., dove in cambio di una manciata di “soldi al valium” (illegittimi), dati ad una parte di lavoratori, accettano la riduzione dello straordinario e del personale e si impegnano comunque a far garantire la stessa assistenza e funzionalità di tutti i servizi e, come se non bastasse, accettano di sottoscrivere proposte oscene, di qualche Direzione Generale, che dichiara l’intenzione di non rispettare leggi come quella sull’orario di lavoro, perché non compatibile con le loro esigenze. Adesso basta! E’ ora di dire le cose come stanno! Il disastro della Sanità in Campania è stato provocato dalla politica di lottizzazione e di clientelismo praticata dai partiti politici, direttamente e attraverso il ruolo delle Direzioni Generali da loro indicate, con la complicità dei sindacati confederali, collusi nella spartizione e nel saccheggio delle risorse, utilizzate per estorcere voti, tessere e consensi, provocando oltre 6 miliardi di debiti. Il tentativo di dare con la sinistra e prendere con la destra, non funziona più. Questa volta si è rotto il giocattolo. Non c’è più foraggio per il mantenimento dei consensi comprati e/o estorti, con lo straordinario i coordinamenti, la mobilità, ecc. Adesso bisogna fare sindacato veramente! E’ finito il tempo dei compromessi, delle concertazioni e delle clientele, questa volta c’è da difendere i diritti di tutti i lavoratori e può farlo solo chi lo ha sempre fatto senza compromessi.
Rappresentanze sindacali di base Federazione del pubblico impiego, servizi, industrie e settore privato Aderente alla confederazione unitaria di base (c.u.b.)