Signor Presidente, mi permetta di dissentire

di Redazione

Giorgio NapolitanoSAN NICOLA LA STRADA (Caserta). Nella lettera al Sole 24 ore, resa nota dal Quirinale, il Presidente Giorgio Napolitano rivolge “un estremo energico appello”, fra gli altri, anche ai cittadini campani, ricordando che sono della sua stessa Regione, per avvertire che non è il momento cercare le responsabilità, adesso tutti devono fare la loro parte per risolvere i problemi con senso di responsabilità, ed è giusto che “si faccia sentire com’é necessario, anche a tutela dell’immagine del Paese – l’autorità dello Stato”.

Signor Presidente, mi rivolgo ad Ella con la deferenza dovuta al mio Presidente (fra l’altro Ella mi ha anche conferito l’alta onorificenza di “Cavaliere” della Repubblica), ma in merito al suo appello all’emergenza rifiuti, mi consenta di dissentire proprio nella parte in cui Ella si rivolge a “me” ed ai miei conterranei. I suoi conterranei non protestano perché oggi fa tendenza oppure perché, come citato da tutti i sondaggi, gli italiani non hanno affatto fiducia nella politica e nei suoi interlocutori politici, ma semplicemente perché intendono affermare un diritto che è sancito dalla Costituzione: il diritto alla salute. Dissento, con tutta l’umiltà possibile, perché ho diritto a salvaguardare la mia salute e quella dei miei familiari e, poiché sono un altruista, anche dei miei concittadini. Non posso consentire che per 15 anni la politica ed i politici abbiano “abusato” di me, della mia profonda lealtà alle istituzioni (sono discendente di più di una generazione di appartenenti alle Forze dell’Ordine e due miei figli sono anch’essi volontari nell’Esercito degli Italiani), della mia pazienza, della mia profonda ingenuità (nonostante i miei 56 anni), che mi porta ad essere sempre ottimista, del mio essere cattolico praticante (porgi l’altra guancia 77 volte 7). La misura è colma ed a Caserta la legge, che discende direttamente dalla Carta Costituzionale, è stata messa sotto i piedi. Anche se la legge mi, anzi, ci ha dato torto, non vuol dire che essa sia infallibile. Solo Nostro Signore Gesù Cristo lo era ed egli ha dato la sua vita per me, per Lei, per tutti. La discarica Lo Uttaro è illegale, l’ho detto in tutte le salse, i comitati civici hanno la documentazione a dimostrazione di ciò, eppure la Magistratura non interviene. Signor Presidente pensi che neppure i dipendenti sono tutelati, non hanno caschi, guanti, scarpe antinfortunistiche, mascherine, spogliatoi, docce, armadietti, eppure l’Ispettorato del Lavoro non è mai intervenuto. Lo scorso 1° Maggio, in occasione della Festa del Lavoro, Ella disse che i lavoratori sono martiri. Cosa si sente di dire a questi lavoratori della Uttaro ? Non voglio mancarLe di rispetto, ma perché non viene a fare una visita alla Uttaro, magari insieme al Vescovo di Caserta, Monsignor Raffaele Nogaro, l’unico che ci è così profondamente vicino anche a costa di subire gli effetti negativi di una parte della CEI ? Se sono stato irrispettoso Le chiedo umilmente scusa, ma potrà comprendere perché dissento dalla sua richiesta di aiuto. (di Nunzio De Pinto, 24 maggio 2007 – inviato dal Movimento per la Pace, Agnese Ginocchio)

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