LONDRA. Il premier inglese Tony Blair ha annunciato la decisione di dimettersi da leader del partito Laburista e, il prossimo 27 giugno, dalla carica di primo ministro.
Blair, dopo dieci anni di governo, è tornato nelsuo collegio elettorale di Sedgefield, nel nordest dell’Inghilterra, da dove era partita la sua irresistibile ascesa al potere nel ‘94. “E’ difficile per me essere qui, oggi, e farequesto discorso.Ma il modo migliore di gestire il poteretalvolta è anche lasciarlo”, ha detto. Accolto da una folla di sostenitori, alcuni con cartelli con scritto “Thank you (Grazie)” e “Well done (Complimenti)”, e accompagnato dalla moglie Charie, Blair ha salutato calorosamente, distribuendo strette di mano e anche abbracci. Pur ammettendo di aver creato aspettative eccessive e di aver commesso errori, ha fatto un bilanciopositivo di come il Regno Unito sia cambiato dal 1997, anno della sua prima vittoria elettorale, ad oggi. “Pensate ai nostri standard di vita nel 1997 e adesso. Visitate le scuole locali. Chiedete quando avete dovuto aspettare più di un anno per l’ospedale o quando avere sentito l’ultima volta di pensionati morti di freddo durante l’inverno per l’incapacità di riscaldare le loro case”. “C’è un solo governo dopo il 1945 che può proclamare quanto segue: più posti di lavoro, meno
disoccupati, migliori risultati nella sanità e nell’educazione, criminalità più bassa e crescita economica in ogni trimestre. E quel governoè questo qua”. Blair ha poi ribadito come per lui la decisione di appoggiare gli Usa e la guerra in Iraq sia stata quella che “nel mio cuore, sentivo giusta”. “Le conseguenze dell’Iraq sono state dure, senza fine e costose e per molti semplicemente non n’è valsa la pena”, ha affermato, aggiungendo che però, secondo lui, “fare la cosa giusta significa fare ciò che nel proprio cuore veramente siè convinti che sia giusto”, anche se non si tratta della decisione più popolare. “Prendere decisioniè una cosa dura – ha dichiarato – bisogna ascoltare la gente, ma non sempre la genteè d’accordo su tutto. Quando si governa bisogna saper dare una risposta. Non una risposta qualunque, ma la risposta”. Nessun accenno al suo non ancora designato successore Gordon Brown che, al momento dell’annuncio di Blair, ha voluto ringraziare il premier per “i risultati unici ottenuti in questi dieci anni e per la leadership unica che ha dato al Partito, alla Gran Bretagna e al mondo”.