ROMA. “L’Italia ha ricevuto mandato dalla UE di preparare il testo della risoluzione sulla moratoria per la pena di morte”. Lo ha annunciato il vicepremier, nonché ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, manifestando piena soddisfazione per un successo civile per la cui affermazione l’Italia è stata in prima linea.
Il titolare della Farnesina ha anche annunciato che i capi delle diplomazie delle UE hanno affidato a Italia e Germania (attuale presidente UE in carica, ndr) “il compito di raccogliere la disponibilità di una co-partnership di altri paesi, appartenenti a vaste aree geografiche”. Un’iniziativa, questa, che D’Alema ritiene essere “non un mero allargamento del consenso, ma la ricerca di un gruppo di Paesi promotori dell’iniziativa”. Proprio nell’ottica di una reciproca collaborazione tra Stati, dunque, si muove l’iniziativa che ha già visto la partecipazione di 92 Paesi, che si spera possano presto arrivare a 96, soglia di maggioranza necessaria. Un passo importante, dunque, di cui l’Italia è la principale artefice. Un passo, però, che mai avrebbe potuto trovare la luce senza la “proposta” del leader radicale, Marco Pannella, che – lo si ricorda – nelle settimane addietro aveva messo in scena l’ennesimo sciopero della fame, al fine di ottenere dal Parlamento la suddetta iniziativa.