TRENTOLA DUCENTA. All’indomani della denuncia del candidato sindaco di “Libertà con il Polo”, Giuseppe Apicella, sul fatto che, dei 52 scrutatori scelti dalla commissione elettorale, “21 sono di Picone e i restanti 31 di Pagano”, ora scoppia la polemica sui presidenti di seggio.
E stavolta, ad effetto boomerang, i sospetti ricadono sulla coalizione di Apicella: secondo alcune voci, infatti, 6 dei 13 presidenti sarebbero “in quota” al suo gruppo. Addirittura è stato nominato anche un candidato di “Libertà con il Polo”, Nicola Di Dona, il quale, ovviamente, dovrà rinunciare per legge. Ma la polemica, soprattutto, riguarda altri nominativi, a cominciare da Antonio Cantile, cognato di Apicella, Eduardo Sagliocco, commercialista, cognato del candidato di “Libertà con il Polo” Carlo Russo, ed Emanuele Di Caprio, fratello di Nicasio, anch’egli candidato del Polo. A questi si aggiungono Angela Romaniello, figlia di Franco, coordinatore della lista Apicella, e Giuseppe Prato, altro coordinatore del gruppo. I restanti presidenti sono: Salvatore De Biase, Salvatore Di Caprio, Angelo Griffo, Paolo Martino, Nicola Merenda, Annunziata Nobis, Angelina Villano. Ma il diretto interessato stigmatizza: “E’ stupido, ridicolo che si dicano certe malignità. Lo sanno tutti che i presidenti di seggio vengono nominati dalla Corte d’Appello di Napoli ed essi, tra l’altro, sono persone che hanno svolto tale incarico già in occasione di precedenti competizioni elettorali, come le regionali e le politiche. La questione, pertanto, non c’entra assolutamente niente a livello locale, contrariamente agli scrutatori che invece vengono nominati dalla commissione elettorale comunale”. Secondo Apicella, tali voci sarebbero frutto di una “ritorsione” da parte di “coloro che hanno fatto man bassa sulla nomina degli scrutatori” e dimostrano “la pochezza mentale di certi personaggi che vorrebbero amministrare il paese”. “Se questa – sottolinea il leader del Polo – è la loro capacità…povera Trentola Ducenta, anche se non c’è da preoccuparsi, perché noi vinceremo, la città è con noi”. Intanto, non si placa la polemica sugli scrutatori. La commissione elettorale che ha proceduto alle nomine era stata costituita prima dello scioglimento del consiglio comunale, e dunque composta da ex amministratori ed oggi candidati, ossia dal candidato a sindaco di “Trentola Ducenta Libera”, Nicola Picone, e da Antonio Marino e Nicola Grassia, entrambi candidati nella lista “Arcobaleno” di Nicola Pagano. Apicella ieri dichiarava di aver contattato Pagano e Grassia (ma non Picone perché, come ha sottolineato, “con lui non ci parlo”) per valutare un accordo teso a garantire anche la sua lista. “Poi le cose sono andate diversamente e ci siamo ritrovati con una lista di amici e parenti degli altri due schieramenti”, diceva il candidato di “Libertà con il Polo”. A replicare, a nome del gruppo Pagano, è stato l’avvocato Giuseppe Pellegrino, dirigente dell’Italia dei Valori: “Pensavamo di scegliere i candidati con il metodo del sorteggio, ma il presidente si è opposto e dunque anche noi siamo stati colti di sorpresa e non abbiamo avuto nemmeno il tempo di concordare i nominativi”.