La lista Apicella nel mirino dei vandali

di Antonio Taglialatela

Giuseppe ApicellaTRENTOLA DUCENTA. Manifesti bruciati e ruote delle auto tranciate. Atti vandalici di cui è stata vittima la lista “Libertà con il Polo e che sabato sera, in occasione di un pubblico comizio nella piazza di Ducenta, sono stati denunciati dal candidato sindaco Giuseppe Apicella.

Michele GriffoQuest’ultimo, nell’affrontare il tema “legalità”, ha riferito di tali episodi, destando sconcerto fra i tanti cittadini presenti. Ignoti, nei giorni scorsi, hanno dato fuoco ai manifesti del Polo in diverse zone della cittadina, raggiungendo il culmine l’altra sera quando Apicella e altri candidati stavano festeggiando nell’abitazione di un loro sostenitore. All’uscita, hanno trovato tutte le loro auto con le gomme tranciate. Episodi che il Polo ha deciso di non denunciare alle forze dell’ordine, preferendo aprire solo una piccola parentesi sabato sera per dire pubblicamente che ciò “non fa onore alla città di Trentola Ducenta”. “Noi vogliamo parlare di politica, di programmi, dei problemi della gente e quindi abbiamo scelto di non denunciare quanto avvenuto. Tuttavia occorreva informare dei fatti la cittadinanza”, ha detto il candidato sindaco. Per quanto riguarda gli interventi susseguitisi nel comizio, ad introdurre è stata la candidata Antonella Frezza che ha evidenziato l’importanza della presenza delle donne in lista (con lei c’è anche l’avvocato Caterina Fiorillo) e illustrato i progetti che intende porre in essere sul ruolo della donna nell’amministrazione pubblica. Non potevano mancare attacchi all’Italia di Mezzo e al suo coordinatore cittadino Alfonso Eramo che, nel giro di venti giorni, ha scaricato la coalizione di Nicola Picone per aderire a quella di Nicola Pagano. Ad intervenire sulla questione è stato Alessandro Scaraglio, ex alleato di Eramo: “Ad un certo punto – ha detto – non ho più condiviso la posizione di Eramo perché non ha più parlato di politica ma Alessandro Scaragliosi è espresso solo per fatti personali, tant’è che tutti lo hanno abbandonato”. Poi è stato il turno dell’ex sindaco Michele Griffo che, come da noi anticipato, ha attaccato i Ds sul caso Brancaccio. “Esprimo la mia solidarietà a Brancaccio e ci tengo a sottolineare che si tratta di una persona ancora non condannata nei tre gradi di giudizio previsti dalla legge. Non comprendo però l’atteggiamento dei Ds: prima per loro era un padreterno, adesso nessuno più lo conosce”. A chiudere Apicella, sceso in difesa dei candidati Santo Della Volpe, Giuliano Pellegrino, Gaetano Balivo che hanno lasciato il gruppo Picone per aderire alla sua lista: “Qualcuno ritiene questi nostri amici dei traditori, quando invece si sono fatti portavoce di loro stessi e di ciò in cui hanno sempre creduto. Sono tornati nella loro casa naturale, la Casa delle Libertà che la nostra lista rappresenta”.

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