ROMA. Manca solo l’ufficialità, ma sembra ormai questione di ore l’avvicendamento al vertice della Polizia di Stato: Antonio Manganelli dovrebbe presto sostituire Gianni De Gennaro. La decisione dovrebbe essere presa domani, quando a Palazzo Chigi si discuterà di questo e del nuovo ruolo da assegnare a De Gennaro.
La scelta di Manganelli – attuale vicecapo vicario, dal 2001 – sarebbe dunque il frutto di una decisione condivisa trasversalmente dai partiti: nei giorni scorsi, infatti, il ministro D’Amato aveva avviato una consultazione tra i due poli, ottenendo parere favorevole da parte di tutti. 57anni, Manganelli vanta un curriculum di tutto rispetto, avendo, tra le tante cose, collaborato con Falcone e Borsellino, si è occupato di mafia e sequestri di persona, droga e criminalità economica. Ha collaborato con l’FBI e con la BKA tedesca. Per tutti gli anni ’80, ha lavorato fianco a fianco con De Gennaro, nel ’91 è diventato direttore dello Sco (Servizio Centrale Operativo). Ha ricoperto anche incarichi di questore: a Palermo, e dal ’99 al 2000 a Napoli. La sua nomina sarebbe condivisa anche dall’ala radicale della maggioranza: nel periodo dei fatti scottanti del G8 di Genova, Manganelli era in vacanza. Proprio l’avviso di garanzia ricevuto da De Gennaro – per induzione e istigazione alla falsa testimonianza – pare aver sollecitato, infatti, l’avvicendamento. E c’è già chi pensa – proprio in relazione alla condotta poco mite della Polizia al G8 – che un nuovo capo era opportuno nominarlo. Anche se, uno con un nome così, forse non ispira esattamente buoni propositi…