ORTA DI ATELLA. Di nuovo in Procura ieri il consigliere regionale Angelo Brancaccio. I due sostituti della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, titolari dell’inchiesta, Alessandro Cimmino e Luigi Landolfi, convocano di nuovo il politico diessino (detenuto ai domiciliari) al quarto piano del palazzo di giustizia per ottenere ulteriori chiarimenti.
Incessantemente i due pm lo incalzano, chiedendoli di quattro appartamenti che Brancaccio avrebbe ottenuto a titolo estorsivo. Vogliono sapere in che modo li ha acquisiti. L’ex sindaco risponde in maniera altrettanto perentoria di non aver mai ricevuto nulla: “Ma quali appartamenti? Dove li avrei nascosti?”. I pm gli chiedono conto anche della vicenda relativa alla presunta corruzione del maresciallo Iannini della stazione Carabinieri di Castello di Cisterna, Napoli, (nell’ambito dell’ordinanza bis, capo d’imputazione su cui Brancaccio si è avvalso della facoltà di non rispondere). I pm non gradiscono che la versione di Brancaccio coincida con quanto ha dichiarato il maresciallo Iannini due settimane fa, momenti di tensione stemprati dall’esperienza dei due difensori, Michele Basile e Maurizio Abbate. Oggi ci sarà la decisione del Riesame per questa seconda ordinanza che vede Brancaccio accusato di calunnia.