AGRO AVERSANO. Questa mattina nell’agro aversano cento Carabinieri con l’appoggio di un elicottero ed unità cinofile hanno eseguito 14 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di presunti appartenenti al clan camorristico dei Ventre di Lusciano, legati alla più potente organizzazione del “clan dei casalesi”.
Gli arrestati sono tutti accusati di estorsioni aggravate ai danni di artigiani, commercianti ed operatori economici.
A denunciare le estorsioni sono stati gli stessi commercianti di Aversa, Teverola, Lusciano e Parete che erano costretti a pagare in prossimità di Ferragosto, a Natale e Pasqua. Le indagini dei Carabinieri di Aversa, diretti dal maggiore Francesco Marra, hanno consentito di fare luce sulle attività illecite a termine tra lo scorso anno ed i primi mesi del 2007, dal gruppo Bidognetti, retto, prima dell’ arresto, dal figlio Raffaele, in carcere insieme con il fratello Aniello. Al momento il reggente del clan nella zona di Lusciano è Lorenzo Ventre, erede di Francesco Pezzella “ò tabbaccar” ucciso in un agguato nel luglio del 2005. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi nei confronti di: Lorenzo Ventre, di 33 anni, detto “zi lola”, Luigi Panfilla, di 50 anni, soprannominato “palla moscia”, Antonio Nugnes, di 38 anni, Antonio Lanza, di 31 anni, detto “’o piotta”, Giovanni Iometti, di 29 anni, Luciano Pezzella, di 28 anni, Augusto Venditto, di 49 anni, Giovanni Cellerale, di 35 anni, Mario Schiavone, di 39 anni, Nicola Garofalo, di 34 anni, Luigi Abategiovanni, di 32nanni e Girolamo Capasso, di 48 anni.