AVERSA. Bisogna affrontare il fenomeno della cosiddetta “movida” senza pregiudizi di sorta. Le polemiche non servono a nulla. Occorre risolvere il problema riconoscendo i diritti e i doveri di tutte la parti in causa. Primo punto: l’assoluta assenza di forze dell’ordine nelle ore notturne.
Dopo le ventuno, forse anche prima, la città è lasciata completamente in balia degli eventi. Questo dato incontrovertibile, è sotto gli occhi di tutti. Le ragioni saranno molteplici, ma fatto sta che è meglio non aver bisogno di Carabinieri, Polizia o Vigili Urbani dopo il tramonto del sole. Se non si risolve questo problema, tutto il resto sono solo chiacchiere. Secondo: la delocalizzazione dei bar non risolve la problematica. I giovani si radunano in una determinata zona anche se non c’è neanche l’ombra di una pizzeria, un pub, una discoteca o una cornetteria. I meno giovani ricorderanno la famosa “villa” (l’attuale parcheggio del comune) che era strapiena di giovani pur avendo nei paraggi solo la famosa e misera “fontanella”. Non importa, quindi, la tipologia merceologica delle attività commerciali presenti in zona. Il ritrovarsi in una strada, piazza, vicolo, conosciuto e condiviso da tutti, questo conta. Non bisogna pensare di risolvere il problema spostando un bar da un posto all’altro. Occorre creare le condizioni affinché i giovani abbiano l’opportunità di incontrarsi in un luogo in grado di offrire un minimo di “servizi”, senza rompere l’anima ai residenti, e nel contempo, scoraggiare il raduno nei luoghi poco adatti a subire l’assalto delle “orde barbariche”. In tal senso l’esperienza di alcune città europee che hanno creato delle apposite strade o zone della “movida”, facilmente controllabili dalle forze dell’ordine, potrebbe essere d’aiuto per la risoluzione del problema. Tra le altre cose ai commercianti converrebbe pure creare una sorta di “divertimentificio”, consorziandosi e concentrandosi in luoghi adatti alla bisogna. La presenza di più attività e la complementarietà delle stesse farebbe da richiamo irresistibile per i nottambuli della movida. La vicinanza alle arterie principali, parcheggi organizzati, illuminazione pubblica e la presenza di ristoranti, pizzerie, pub, discoteche, bar e quant’altro eliminerebbe il problema alla radice incrementando in progressione logaritmica gli incassi. Lo so che è complicato anche mettere d’accordo solo due teste ma tentar non nuoce. Per quanto riguarda la risoluzione del problema legato al rispetto della quiete pubblica per i residenti di Via Leonardo Da Vinci, via Ettore Corcioni, via Giotto e via Salvo D’Acquisto, suggerisco al comune di approfittare dell’occasione per rimpinguare le casse comunali. Con un paio di pattuglie di Vigili, ogni notte, potrebbero essere elevate multe per decine di migliaia d’euro che, da una parte servirebbero anche a pagare il costo dello straordinario notturno ai vigili stessi e dall’altro ad insegnare il rispetto del codice della strada ai più indisciplinati.