AVERSA. Potrebbe essere la nuova giunta a varare l’idea dell’ex consigliere di An Pino Cannavale di creare un marchio di qualità per i prodotti enogastronimici “made in Aversa”. Così dopo i prodotti DOC (a Denominazione di Origine Controllata) e quelli DOP (a Denominazione di Origine Protetta) potremmo avere quelli PTC ovvero i Prodotti Tipici Comunali.
Sarebbe questa l’etichetta che potrebbe essere attribuita alla mozzarella, al vino asprino e alla polacca prodotte in Aversa se passasse l’idea di Cannavale : creare un marchio per indicare in maniera inequivocabile prodotti enogastronomici pensati e realizzati nella città di Cimarosa. “In realtà- dice il noto esponente del partito di Fini- l’idea originale non è mia ma dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani che la lanciò qualche anno fa senza ottenere consensi e senza avere seguito”. “Però –continua- a me l’’idea è piaciuta subito. Pensare di poter identificare quanto prodotto nei singoli comuni della penisola mi è parso importante, così ho conservato l’idea. L’ ho modificata e perfezionata secondo il mio personale punto di vista. E oggi credo sia pronta per essere lanciata nella nostra città”. Per questo Cannavale la sottoporrà all’attenzione dei responsabili dell’amministrazione municipale. E considerando il contenuto della proposta ad analizzarne i dettagli potrebbero essere insieme gli assessori al commercio e alla cultura, giacché promozionare i Prodotti Tipici Comunali attraverso manifestazioni specificamente pensate potrebbe aprire la porta al turismo enogastronomico che tanto successo ha nelle nostra penisola, come dimostrano i circuiti nazionali del vino o le più semplici sagre che vivacizzano l’estate di tantissimi comuni a vocazione turistica. In tempo di crisi per le attività commerciali che non riescono a trarre giovamento neppure dai saldi e dalle liberalizzazioni, tutelare quanto di buono si produce sul territorio per l’esponente di An potrebbe essere la mossa vincente per dare il via a una svolta. “Se ad Aversa, il paese in cui è nata la mozzarella di bufala, non siamo riusciti a diventare padroni del Doc né del Dop per questo prodotto, acquisito da aziende dell’alto casertano e del salernitano. Quanto meno –conclude Cannavale- appropriamoci del marchio PTC, sarebbe comunque un etichetta importante per pubblicizzare quello che realizza la nostra enogastronomia”.