AVERSA. Il consiglio comunale di ieri sul Piano di Recupero Urbano si è trasformato nel più strano caso di abbandono dell’aula che si ricordi. Quasi tutti, ad eccezione di Paolo Santulli, hanno deciso di non votare il Pru e di lasciare ad horas l’assise.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la dichiarazione preliminare di Mimmo Rosato, capogruppo de La Sinistra, circa l’illegittima procedura di urgenza, in violazione all’art. 7 del regolamento, di convocazione del consiglio. “Non ho avuto neanche 24 ore di tempo per poter leggere atti cosi importanti che riguardano l’aspetto e l’assetto della nostra città”, ha dichiarato a caldo. Un tira e molla durato più di due ore in cui significativo è stato l’intervento di Elia Barbato di Forza Italia: “Il termine per approvare il Piano di Recupero è perentorio e indifferibile. Se avessimo ritardato sareste stati voi dell’opposizione a rimproverarci i mancati finanziamenti”. Ma la discussione sul programma di opere sulle zone a nord della città è stato caratterizzato anche da molti interventi, da destra e da sinistra, soprattutto sulla definizione della programmazione prevista. Uffici per il culto, centri sportivi con annessi servizi sanitari e centro benessere, centro storico culturale con parcheggio pubblico ed 
attrezzature commerciali, parcheggi, sottopassaggio ed infrastrutture primarie, tutto per un complessivo importo finanziato dalla Regione Campania di 6 miliardi delle vecchie lire. Nota dolente è stata la dichiarazione fatta dai consiglieri del Pda, Rosario Papasso, Giovanni Tirozzi e Giuseppe Stabile, che hanno consegnato nelle mani del presidente del Consiglio, Nicola Verde, una “dichiarazione di indipendenza” provocata dallo scioglimento del partito ideato da Peppe Stabile, abbandonando l’aula nell’immediato. Un ennesimo colpo alla minoranza che, di fatto, perde tre tasselli importanti, anche se gli interessati hanno assicurato che continueranno a fare una solida e costruttiva opposizione. Pru approvato a maggioranza senza modifiche.
